“Donne potere: saperi mancanti o solo nascosti?” è il titolo del convegno che si è tenuto a Colle Val d’Elsa per iniziativa dell’ Associazione Donne insieme Valdelsa onlus.
Quante donne hanno subito violenza nel corso della vita? E’ un dato praticamente impossibile da quantificare, perché esistono talmente molteplici violenze di cui spesso la stessa vittima è inconsapevole e tende a sottovalutare l’accaduto.
Esiste l’idea diffusa che la violenza sia solo quella fisica: botte, spintoni, schiaffi o violenza sessuale.
Ma esistono altri tipi di violenza, più sottili, meno tangibili di un occhio nero eppure allo stesso modo lesive della dignità umana.
Quanti di voi conoscono ad esempio il Gaslighting? E’ una manipolazione che spinge la donna a dubitare della propria percezione della realtà, inducendola addirittura a sentirsi folle.
Tra le altre violenze psicologiche la svalutazione, la critica costante. Ed ancora la violenza economica: impossibilità di accedere ai propri beni, mancato adempimento degli obblighi di mantenimento. Violenza culturale, spesso viene presa a pretesto la cultura, che in realtà sarebbe più corretto definire sub cultura, per giustificare atti come infibulazione, matrimoni imposti.
Ulteriore caso quello dello stalking in cui con comportamenti ossessivi si cerca di ottenere il controllo totale sulla vita della vittima per cui diventa impossibile le più normali attività quotidiane: dal recarsi a lavoro o a prendere un caffè al bar.
Spesso tutte queste forme di violenza accadono all’interno delle mura domestiche, per cui i bambini diventano vittime di violenza assistita.
Molto è stato fatto per tutelare la donna, anche se in Italia il delitto d’onore è stato abrogato solo nel 1981. Molto resta ancora da fare. Non solo a livello legislativo dove maggiori traguardi sono stati raggiunti, ma si tratta di rieducare una società, educare le nuove generazioni al rispetto, alla parità, all’equità. Concetti di cui tutti si fanno paladini, ma che la cronaca, dalla nera a quella di costume, ci mostra ogni giorno quanto ancora siano lontani dal dirsi conseguiti.
Spesso le donne si sentono sconfitte. E non tutelate dentro e fuori casa. La violenza sul lavoro è sempre più diffusa: mobbing, ricatti sessuali. Quante volte al momento dell’assunzione a parità di titoli e competenze, viene preferito un uomo? Quante volte la donna è sottoposta a un ricatto occupazionale legato alla gravidanza?
Molto è stato fatto e molto c’è ancora da fare, ma ciò su cui va posto l’accento è che per uscire da una situazione di violenza, ci deve essere la ferma volontà della vittima di volerne uscire. Associazioni come quella di Donne Insieme Valdelsa rappresentano un punto di ascolto, sostegno, consulenza legale e psicologica in grado di offrire gli adeguati supporti a donne che vivono tali disagi, perché come scriveva Alda Merini “da queste profonde ferite usciranno farfalle libere”.
Selene Bisi