Gli attacchi del Usa hanno avuto una pressione negativa sul mercato, tanto è che l’Europa ha dovuto subire, in borsa, un forte rallentamento dovuto probabilmente proprio alla questione estera che potrebbe nel lungo periodo, creare dei problemi di non poco conto alla nostra industria.
Come approfondito anche da parte dello studio condotto da CFD trading platform, le flessioni della politica estera hanno una forte ripercussione nei mercati europei e, più in generale, nei mercati internazionali. Infatti, dopo l’attacco in Siria e il conseguente attacco americano al governo di Assad, ci sono state delle ripercussioni di non poco conto su tutti i mercati, in modo tale da causare una sorta di scossa che potrebbe costare caro a diverse aree economiche di tutto il continente. Basti pensare che le Borse europee hanno chiuso in negativo appena un’ora dopo l’attacco ed inoltre, sembrerà facile capire che dopo settimane di discussione e poi successivamente, dopo le contrattazioni prima di decidere circa l’attacco, il raid stilato ha fatto subito abbassare i toni del mercato.
E’ necessario sottolineare che solo nell’arco delle ultime ore, ovvero quelle successive, in maniera immediata all’attacco americano, si sono avute subito le oscillazioni di mercato che hanno contribuito in maniera più o meno seria, agli abbassamenti di tutti gli indici. Infatti, Londra è riuscita a mantenere la parità di alcuni titoli, mentre Parigi, Francoforte, Madrid e Milano sono in state fin dai primi istanti successivi in netto ribasso.
A subire il maggior peso di questa offensiva, è stato l’indice Eurostox 50, ma più in generale, tutti quelli dell’industria della finanza e dell’informatica, lasciando aperte solo le porte al settore dell’energia, che rientra grazie a un piccolo incremento di poco inferiore allo 0,50 per cento. C’è da dire, quindi, che così come era previsto, l’instabilità dei mercati internazionali, gioca un ruolo cruciale nella battaglia anche dei mercati finanziari. E’ per questo motivo che gli studiosi delle sessioni del mercato, stanno cercando di trovare una strategia adatta per contenere la crisi in modo tale da riuscire a non perdere troppo in percentuale sugli investimenti effettuati.
Se è vero che il mercato della guerra fa bene all’economia da un punto di vista della ripartenza, è anche vero che però da un punto di vista finanziario e nell’ambito dei mercati economici di vario genere, soprattutto quelli che riguardano lo scambio di valute e quelli che invece rappresentano i principali colossi delle industrie europee, americane ed asiatiche, le guerre sicuramente riescono a creare multa instabilità.
Nelle prossime settimane potrebbero esserci dei risvolti in questo senso, soprattutto la linea sarà dettata un po’ da quelli che sono i problemi più generali e su quelle che sono le intenzioni del governo americano e più in generale di quelli esteri, circa la situazione in Medio Oriente ed in particolare, in merito alla vicenda della Siria. Insomma, gli occhi dei mercati finanziari di tutto il mondo sono puntati in cielo, perché le continua offensive potrebbero diventare un vero problema. Nel frattempo, la priorità è quella di contenere qualunque ribasso in modo tale da poter contenere anche eventuali perdite negli investimenti effettuati nel breve e nel medio periodo.
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