Per i principali operatori telefonici nazionali l’anno si allunga di un mese. Così i mesi, anziché 12, diventano 13. E di conseguenza gli incassi. A partire da agosto le offerte legate a una sim ricaricabile, quelle che prevedono che, a ogni scadenza, vi sia credito sufficiente per proseguire con il tipo di piano stabilito, saranno conteggiate ogni quattro settimane e non più ogni 30 giorni. Uguale a prima? Sbagliato.
La novità introdotta da Tim, Wind e Vodafone sembrerebbe in effetti di poco conto (un addebito ogni 28 giorni anziché ogni 30). Di fatto, con questo meccanismo, le compagnie riusciranno a strizzare l’anno, tirando fuori un ulteriore mese da saldare. Due o tre giorni rosicchiati ogni 30 che, moltiplicati per 12, materializzano di fatto un nuovo periodo prima compreso nelle 12 fatturazioni mensili. Qualcuno, dalle associazioni dei consumatori, ha parlato di una tredicesima al contrario.
Rimane fuori dall’operazione – guarda caso, come spesso accade, lanciata in piena estate e comporterà secondo i calcoli un aumento dell’8% annuo dell’esborso per le spese telefoniche – solo H3G, che tuttavia adotta da sempre un sistema perfino peggiore con soglie settimanali.
Ciascuno applicherà la sgradita novità in modo diverso. Tim a tutti, nuovi e vecchi clienti con un bonus per quelli storici. Vodafone e Wind stanno invece rimodulando il piano tariffario in termini che appaiono tutto sommato ragionevoli (e ci mancherebbe che non fosse stato così). Secondo gli operatori si tratta di “un’opera di semplificazione e maggiore trasparenza per gli utenti nella gestione dei rinnovi”.
Intanto, sulla piattaforma Change.org un’utente ha lanciatouna cliccatissima petizione in cui si invitano gli operatori afare un passo indietro, tornando ai 30 giorni di fatturazione. “In questa maniera i clienti si trovano a pagare ogni anno 13 volte e non più 12 mensilità – scrive la promotrice nell’appello che è già stato sottoscritto da 70mila persone – una bella batosta per gli italiani, che si vedono così aumentati dell’8% i costi. Le offerte ricaricabili di Vodafone, Tim e Wind portano in questo modo a dover pagare un’ulteriore mensilità l’anno. E i pacchetti sono stati riformulati anche per i vecchi clienti. Tutto ciò, come sempre, si ripercuote sulle tasche dei consumatori”. Che novità.
(fonte: Vanity Fair)
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