Arriva nell’aula della Camera la discussione generale sui disegni di legge su bilancio e Stabilità. Il Governo ha posto la fiducia sul testo, uscito dal Senato e lungamente dibattuto all’interno della Commissione Bilancio di Montecitorio, che lo ha restituito alla discussione parlamentare con alcune importanti novità. Vorrei soffermarmi su quelle che riguardano nello specifico la mia attività parlamentare, ossia il lavoro che svolgo all’interno della Commissione Ambiente, Lavori Pubblici e Territorio. Per quanto riguarda le tematiche ambientali e di tutela del territorio è stato approvato un emendamento che destina 50 milioni di euro al recupero e alla messa in sicurezza dei territori colpiti dalle alluvioni dell’ottobre e del novembre scorso. Il finanziamento, che va ad aggiungersi al contributo di circa 20 milioni di euro già approvato in Senato, prevede lo stanziamento di 50 milioni di euro per ogni anno del triennio 2014 – 2016 e permetterà alla Toscana, insieme alle regioni colpite da eventi catastrofici dal 2009 di contare su un pacchetto di risorse aggiuntive a favore dell’opera di ricostruzione. Siamo consapevoli dei vincoli imposti dalle ristrettezze del bilancio e, proprio per questo, accogliamo positivamente il fatto di aver ottenuto dal governo un finanziamento aggiuntivo rispetto ai 20 mln già definiti al Senato. E’ sicuramente un passo in avanti, ma il Governo deve fare di più per dare un sostegno ai territori colpiti dal maltempo.
La Legge di stabilità presenta alcune novità rilevanti, che investono anche i cittadini dei nostri territori, quali ad esempio il taglio del cuneo fiscale e l’indicizzazione piena delle pensioni fino a circa 2000 euro. E’ stato istituito il mega-fondo per la riduzione della spesa fiscale, che da un lato va incontro ai lavoratori e ai pensionati e dall’altro alle aziende. Il fondo per la riduzione del cuneo fiscale verrà alimentato dalle risorse in eccesso provenienti dalla spending review ma anche dai proventi derivanti dalla lotta all’evasione e dal rientro dei capitali dall’estero. Nello specifico il taglio del cuneo fiscale viene diviso in due fasi. C’è subito un intervento sui dipendenti, concentrato sui redditi fino a 28mila euro lordi l’anno con una detrazione Irpef di 978 euro. Andrà diviso a metà fra le imprese, sotto forma di taglio dell’Irap, e lavoratori più pensionati. Vengono poi rifinanziati sia la cassa integrazione sia i contratti di solidarietà, e si avvia la sperimentazione del contratto di ricollocazione, per aiutare a trovare un lavoro a chi lo ha perso, chiamando in causa le agenzie private.
Rimanendo sulla questione lavoro. Dopo il caos della riforma Fornero la platea di salvaguardati si allarga di altre 17mila persone, rispetto alle 6mila incluse nella versione originale del ddl. Lo stanziamento necessario per questa terza tranche di interventi (30mila persone complessive interessate) è di 950 milioni di euro tra il 2014 e il 2020. Sul fronte delle giovani professioni arrivano 30 milioni di euro per il 2014 e, dal 2015, 50 milioni per le borse di studio dei medici specializzandi. Si tratta di un investimento fondamentale per le giovani professionalità che rappresentano il futuro del nostro sistema sanitario nazionale. C’è inoltre il rifinanziamento dei contratti per precari degli uffici giudiziari che abbiano completato il percorso di tirocinio previsto. Tra le misure minori, ma comunque utili per ridurre i costi di produzione, abbiamo approvato un emendamento che riduce le accise sui prodotti petroliferi per le impresi afferenti a distretti industriali. Effetti positivi si avranno in busta paga, anche se non si tratta di una misura rivoluzionaria per gli stipendi, con la decisione di tagliare le due aliquote base dell’Irpef. Nello specifico si è optato per un taglio di un punto delle aliquote più basse: si scende dal 23% al 22% per i redditi fino a 15 mila euro e dal 28% al 27% per quelli oltre i 15 mila fino ai 28 mila euro.
Molti altri provvedimenti sono inseriti nella legge di stabilità, alcuni condivisibili, altri meno, altri ancora al centro della discussione. Tra questi, i ben noti Google Tax e Tobin tax. Il primo, che impone ai giganti del web di operare in Italia con una partita Iva del nostro Paese; il secondo, volto tassare tutte le transazioni e i derivati, abbassando tuttavia l’aliquota dallo 0,2 allo 0,01%.
Ottenuta la fiducia, la Legge di Stabilità tornerà al Senato per l’approvazione in Senato. Alla Camera arriva invece veloce come un treno il decreto taglia province.