Il mondo economico e del lavoro rispedisce al mittente la manovra economica del Governo, ritenendola un inadeguato strumento per uscire dalla grave crisi economica. In riferimento agli ultimi interventi di modifica che hanno contraddistinto la manovra economico-finanziaria del Governo approvata con la fiducia al Senato, si può senz´altro dire che sono stati confermati gli aspetti negativi dell´azione dell´Esecutivo. Il carattere depressivo della manovra non solo non interviene per favorire la crescita e lo sviluppo economico, ma dà un contributo notevole ad un ulteriore suo rallentamento a seguito della riduzione della capacità di spesa delle famiglie. Il deprecabile aumento della pressione fiscale rende ancora più evidente la necessaria riforma per redistribuire reddito a favore delle imprese, dei lavoratori e dei pensionati. A questo si sommerà il rischio dell´inasprimento dell’imposizione locale per far fronte ai minori trasferimenti. Oltretutto, a causa dell´aumento dell´Iva e dei tagli agli enti locali, si avrà un appesantimento sui redditi che graverà nella stessa misura indipendentemente dal loro ammontare e quindi penalizzerà soprattutto i meno abbienti che vedranno diminuire la loro capacità di spesa. Le aziende, le piccole e medie del commercio e dell´artigianato, le imprese cooperative, subiranno un ulteriore aggravio di costi con il conseguente peggioramento del quadro economico, deprimendo i consumi e creando ulteriori problemi nella gestione quotidiana delle imprese. Lo stesso attacco alle cooperative mina il principio di solidarietà tra persone e tra generazioni e sferra un attacco decisivo ad un settore fra l´altro produttivamente in controtendenza con il dato complessivo del sistema produttivo. E´ evidente poi che l´iniquità degli interventi sul prelievo, che non vanno ad incidere in maniera sostanziale e decisiva sull´evasione fiscale e contributiva e nulla faranno contro la vera elusione ed evasione, penalizzeranno tutti coloro che lavorano onestamente. Preoccupa in modo forte l´assenza di un qualsiasi serio intervento a favore dello sviluppo e della crescita economica del Paese (individuazione di settori trainanti, ammodernamento delle infrastrutture, investimenti su ricerca e formazione, sviluppo sostenibile…). La cancellazione dell´emendamento sull´accelerazione dei pagamenti dei debiti della pubblica amministrazione nei confronti delle imprese rende ancora più evidente la lontananza dell´Esecutivo dai problemi reali delle piccole e medie imprese del commercio e dell´artigianato e delle migliaia dei loro lavoratori. Sono state inserite ad arte norme sui temi del lavoro che niente hanno a che vedere con il risanamento economico e che si sostituiscono indebitamente alla competenza delle parti sociali. La riduzione dello stato sociale e la confusionaria proposta di riassetto istituzionale (vedi soppressione delle Provincie attraverso creazione di enti intermedi indefinibili) graveranno, senza apportare benefici, sui cittadini e sul sistema economico e produttivo. Per queste ragioni le associazioni di categoria Cna, Confartigianato, Confcommercio, Confesercenti, Legacoop, Confcooperative e le Organizzazioni sindacali Cgil, Cisl e Uil di Siena esprimono la loro contrarietà e seria preoccupazione in merito ai provvedimenti che stanno per essere definitivamente approvati in Parlamento e ne chiedono pertanto una sostanziale modifica per lo sviluppo delle imprese, dell´occupazione e delle condizioni dei cittadini.
Cna, Confartigianato, Confcommercio, Confesercenti, Legacoop, Confcooperative, Cgil, Cisl, Uil di Siena