Le gare d’appalto al massimo ribasso sono considerate da molti come una delle cause di alcuni problemi nei lavori pubblici, quali la lentezza, la scarsa qualità e la precarietà dei lavoratori. Il consigliere comunale di Sinistra per Siena Ernesto Campanini ha posto la questione anche nel Comune di Siena. Un anno fa, infatti, ha depositato una mozione per mettere un limite a questa pratica.
Ora torna sull’argomento, sollecitato da casi come quello dei dipendenti del bar dell’Università di Siena. Il personale ha iniziato a lamentare ritardi nei pagamenti degli stipendi. Nel dicembre 2015, proprio con la chiusura natalizia, si è arrivati al mancato pagamento: nessun corrispettivo del mese di novembre, nessuna tredicesima mensilità. La gestione dei bar, aggiudicata tramite gara di appalto al Consorzio Gruppo Greco Srl con sede legale a Milano, è affidata alla Consorziata Giesse Ristorazione Srl, anch’essa con sede in Milano.
Campanini dice delle gare al massimo ribasso: «Anche nel nostro comune la pratica è diffusa e molti enti hanno accettato offerte fino al 25% di ribasso. Questo mette a rischio non solo i diritti dei lavoratori e un dignitoso stipendio ma anche la qualità stessa del lavoro. In generale poi appaltare all’esterno servizi pubblici espone i lavoratori ad una condizione di precarietà non garantendo la continuità lavorativa, il mantenimento della tipologia di contratto e la quantità di ore lavorative, arrivando spesso a determinare una riduzione significativa dello stipendio e delle garanzie contrattuali. Tale scelta d’altronde, considerati tutti i vari passaggi burocratici, non rappresenta una vera economia per gli enti pubblici, come hanno dimostrato indagini approfondite sulle esternalizzazioni».
La mozione di Campanini nell’ultimo consiglio comunale è stata trasferita in commissione Affari Generali, affinché potesse essere rielaborata e redatta da tutte le forze politiche.