Cenni (Pd): “Svolgere l’attività parlamentare in modo trasparente e partecipativo”. Rendiconto dei 5 anni in Parlamento

onorevole del Pd Susanna Cenni

Susanna Cenni, parlamentare e membro della commissione agricoltura e della Commissione di indagine sulle connessioni tra rifiuti e criminalità durante la scorsa legislatura, si candida ufficialmente alle primarie per la scelta dei candidati al Parlamento che si svolgeranno domenica 30 dicembre e presenta l’attività svolta in quasi cinque anni per il territorio senese in Parlamento e nelle commissioni.

“Ho scelto – dichiara Susanna Cenni – di accettare la sfida delle primarie, uno strumento che condivido, perché vorrei continuare a lavorare per il mio territorio e per il mio partito, il Pd, per recuperare quella distanza che si è prodotta e per migliorare il rapporto tra la politica e i cittadini. Le recenti primarie per la scelta del premier, hanno dimostrato nei fatti che il Pd ha il coraggio di mettersi in gioco con forme di consultazione democratica che riattivano la voglia di partecipare dei cittadini, dobbiamo continuare e non limitarci ai passaggi elettorali. La pessima legge elettorale, da tutti conosciuta come Porcellum, che il Pdl non ha voluto modificare, con le liste bloccate mortifica tutto ciò. Il Pd lo aveva detto, noi useremo le primarie anche per la scelta dei candidati al Parlamento, dando modo agli elettori di scegliere i loro candidati e ancora una volta stiamo dimostrando la nostra coerenza. Non è stato piacevole essere considerata una “nominata” e anche se ho mantenuto un rapporto vivo e stimolante con la mia terra, oggi credo sia indispensabile lasciare agli elettori la possibilità di valutare e scegliere. Serenamente lo faccio, in compagnia di tante dimostrazioni di affetto e di fiducia che ho ricevuto in questi giorni”.

Partecipazione e trasparenza: bilancio sociale e “agorà” delle Terre di Siena. “Chi mi conosce – continua Cenni – sa bene quanto sono lontana dall’idea di una leadership personale e quanto invece credo nella leadership collettiva, nei luoghi e nei momenti di partecipazione. Nessuno si aspetti da me toni elevati, urla o la ricerca della rissa. Preferisco identificarmi nella definizione che volle darmi alcuni anni fa Claudio Martini, dicendo che apprezzava la mia “pacata determinazione”. Se mi metto in gioco è per un investimento collettivo e se sarò rieletta vorrei che si mantenesse intenso e continuo il rapporto con la realtà locale. Credo che rappresentare un territorio significhi essere in grado di creare relazioni con gli amministratori, gli iscritti del partito, ma anche compiere un salto di qualità nella relazione con tutta la società civile, in modo da intercettare le competenze e intervenire attraverso gli atti legislativi. Per questo vorrei creare dei momenti di confronto da convocare periodicamente con cittadini, donne, rappresentanti di associazioni, del mondo del lavoro, intellettuali e competenze e con tutti coloro che vorranno mantenere con me un filo diretto. Allo stesso tempo vorrei anche mantenere una promessa di trasparenza che credo di aver già adottato figurando tra i parlamentari che hanno messo in rete il proprio reddito e il proprio patrimonio, ma che sto pensando di accentuare e migliorare in un vero e proprio “bilancio sociale”, con il quale, a fine anno, dare conto agli elettori del dettaglio delle attività, delle iniziative, dei chilometri, dell’attività parlamentare, ma anche delle spese e delle entrate che fanno parte di questo ruolo, in modo trasparente, semplice e sincero”.

Il Patto per Siena: dalla tutela delle nostre aziende alla sfida di Siena Capitale della Cultura. “In questi quasi cinque anni di attività parlamentare – prosegue Cenni – decine e decine sono stati gli incontri con Ministeri, dirigenti, addetti al lavoro per aiutare imprese, cittadini, enti locali e per dare visibilità a problemi e prospettive. Se sarò eletta rinnoverò il Patto per Siena aggiornando gli impegni sulle grandi questioni territoriali (dalle infrastrutture ai contenziosi tra amministrazioni e Stato): c’è la scommessa di Siena Capitale della Cultura; c’è da concludere la battaglia a tutela delle nostre imprese dell’arredamento penalizzate dalle norme sul diritto di autore; c’è da seguire la situazione delle imprese in crisi, dal camper all’edilizia, dal commercio alla ricerca biomedicale; c’è la situazione del pubblico impiego, a partire dalle incertezze che oggi i miei colleghi della Provincia stanno vivendo, dalla Banca e i suoi lavoratori, fino alla chiusura degli uffici postali e ai trasporti pubblici, c’è ancora tanto da fare per la nostra agricoltura e per tutela del ‘Made in Tuscany’. Ma ci sono grandi questioni nazionali che riguardano anche Siena: dal primato del lavoro, soprattutto per le giovani generazioni, all’investimento su sapere e ricerca; dall’agricoltura all’economia verde e all’investimento contro il dissesto idrogeologico e il consumo di suolo; dalla democrazia paritaria a un rilancio strategico degli investimenti nel sapere, nella formazione, nella cultura e nella ricerca”.