La preoccupazione tra i lavoratori interessati continua ad essere alta, è utile pertanto capire quali saranno le conseguenze occupazionali e di gestione del patrimonio culturale derivanti dalla cessione di un ramo d’azienda dell’Opera della Metropolitana di Siena all’Opera Laboratori Fiorentini Spa”. Sono queste, in sintesi, le richieste contenute nell’interrogazione che Susanna Cenni, parlamentare del Pd alla Camera, ha presentato, qualche giorno fa, all’indirizzo del Ministro dell’Interno, Anna Maria Cancellieri per allontanare i pericoli gravati sui lavoratori e la conseguente perdita di professionalità per l’intera comunità senese e scongiurare, inoltre, la minaccia di minori ricavi in un settore chiave per lo sviluppo della città, come quello dell’offerta culturale, formativa e turistica. Nel testo depositato alla Camera, facendo riferimento anche a un ordine del giorno approvato dal Consiglio Comunale di Siena, la parlamentare toscana ha chiesto, inoltre, se esistono reali garanzie per i lavoratori, alla luce delle ragioni che hanno spinto il consiglio di amministrazione dell’Opera della Metropolitana di Siena a esternalizzare il ramo d’azienda che riguarda l’attività di accoglienza ai visitatori e le iniziative culturali e di marketing, comportando il trasferimento dei 12 dipendenti in forza alla Onlus senese verso la società di Sesto Fiorentino.
“A marzo 2011 – ripercorre la vicenda Susanna Cenni – il consiglio di amministrazione dell’Opera della Metropolitana, Fabbriceria della Cattedrale di Siena, ha comunicato che intendeva cedere un proprio ramo di azienda all’Opera Laboratori Fiorentini Spa, con il conseguente trasferimento di 12 dipendenti a partire dal 30 aprile 2011. Una decisione questa che aveva allertato i lavoratori, portando undici di questi a impugnare la cessione davanti al giudice del lavoro di Siena che ha fissato la prima udienza il 23 maggio prossimo. L’Opera della Metropolitana di Siena- chiarisce Cenni – riveste una funzione strategica per promuovere la vocazione culturale e artistica della città e per valorizzare e incentivare competenze e professionalità legate al settore culturale e artistico dell’intero territorio. Un ruolo fondamentale, quindi, evidenziato anche dai risultati economici, visto che l’Onlus senese rappresenta anche una fonte di reddito e ricchezza per la collettività, che produce annualmente circa un milione di euro di attivo e un volume di affari di circa 6 milioni di euro l’anno”.
“Proprio in virtù della vitalità economica e culturale dell’istituzione che svolge attività di tutela e promozione del
complesso artistico e monumentale del Duomo e di altri beni di Siena dal lontano 1180, ci auguriamo – conclude Cenni – che la scelta del consiglio di amministrazione sia concretamente supportata da ragioni economiche e che le procedure relative alla cessione del ramo d’azienda siano avvenute nel pieno rispetto delle disposizioni legali e statutarie dell’Onlus senese. Auspichiamo, inoltre, che anche a seguito dei numerosi incontri fra le parti promossi dal Prefetto di Siena e dall’interessamento dimostrato dal Comune e dalla Provincia di Siena, si riesca a mettere in campo ogni possibile forma di approfondimento e di mediazione per garantire il mantenimento delle risorse umane e professionali e salvaguardare così l’esistenza stessa di un’istituzione pubblica di rilevante valenza per il patrimonio artistico della città di Siena”.