“Abbiamo la fortuna di vivere in luoghi che tutto il mondo ci invidia. Se investissimo nelle bellezze naturali e culturali non solo vivremmo in un luogo migliore, ma questa bellezza tornerebbe ad essere un enorme fonte di occupazione e sviluppo. Matteo Renzi a Firenze ha investito molte risorse nella cultura e nel turismo raccogliendo ottimi risultati. Un esempio su tutti l’apertura della Torre di Arnolfo. Perché non dargli la possibilità di farlo a livello nazionale?” Così Magherita Scarpelli, coordinatrice di Adesso! Tocca a noi, comitato young di Chiusi per Matteo Renzi, ha dato il via alla serata evento, a cui hanno partecipato 150 giovani, che si è svolta domenica 11 novembre. Da Montepulciano a Città della Pieve, da Torrita di Siena a Chiusi, tanti i giovani che si sono dati appuntamento attraverso i social network per ritrovarsi tutti insieme per una cena con musica aperta al dibattito e agli interventi politici. “La serata è stata estremamente entusiasmante sia per la partecipazione che per il coinvolgimento – spiega Francesco Falluomini, comitato young di Chiusi per Matteo Renzi – è bello incontrarci in un contesto informale che permetta, ascoltando buona musica, di parlare di argomenti difficili e complessi come la politica. Speriamo Questa non sarà la sola occasione di incontro, stiamo già progettando il prossimo evento”.
L’intervento di Angelica Albolino è stato sui contenuti e a difesa di Matteo Renzi: “nonostante il cattivo esempio dell’attuale classe politica, crediamo nell’esistenza di persone valide come Matteo Renzi e siamo pronti a sostenerlo. Per questo, sentiamo la necessità di un rinnovamento e crediamo che questo possa avvenire solamente riducendo i privilegi di parlamentari e consiglieri regionali affinché solo i migliori e i più preparati siano messi in posizioni di responsabilità e di prestigio”. Ma chi sono questi ragazzi che si impegnano per sostenere Matteo Renzi? “siamo tutti ragazzi che si sono impegnati nello studio e nel lavoro per riuscire a raggiungere gli obiettivi prefissati. Nonostante ciò la maggior parte di noi ha lavori precari. Crediamo che, come scritto nel programma di Renzi, la classe politica si deve concentrare di più sulle modalità di assunzione piuttosto che su quelle di licenziamento”.