L’ospedale Le Scotte sono sempre più al centro del dibattito politico. Fra ieri e oggi due attori politici come l’associazione Confronti e il Circolo Città Domani – Sinistra per Siena sono intervenuti sull’argomento. L’associazione di cui è presidente l’ex deputato Alberto Monaci ha organizzato ieri un convegno su “Università di Siena – Facoltà di Medicina o spedale zonale a Le Scotte”, svoltosi nella Saletta dei Mutilati. Era prevista la presenza di Angela D’Onghia, sottosegretario di Stato al Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca che, per motivi di salute, non è potuta intervenire facendosi sostituire dal direttore generale capo dipartimento per l’Istruzione Lucrezia Stellacci.
Nel rapporto tra Università e Ospedale è venuto fuori il problema del calo delle iscrizioni nell’Ateneo senese, che avrebbe colpito in particolar modo Medicina. E’ stata segnalato anche il rischio di una chiusura delle Scuole di Specializzazione, che potrebbero migrare a Pisa e Firenze. Durante il convegno è stato fatto un appello per «porre ufficialmente all’attenzione dell’ Autorità presenti il depauperamento attualmente in atto nel corso di Laurea di Medicina a Siena, sugli importanti risvolti per la tutela della salute dei cittadini senesi e di quanti da fuori regione ritenevano il policlinico senese un’eccellenza tra i luoghi di cura a livello nazionale ove affidare la propria salute».
Per l’associazione Confronti la paura è che: «In questo panorama di riduzione della spesa regionale, l’Azienda Ospedaliera Universitaria Senese, a seguito delle politiche sanitarie messe in atto dal Governatore Rossi e dagli Organi di Governo Regionale, è stata sempre più relegata ad un ruolo di “Cenerentola” in confronto alle altre Aziende Ospedaliere Universitarie Toscane. E’ emersa una forte preoccupazione verso il rischio di isolamento del Policlinico senese e della sua riduzione a “Spedale Zonale”».
Oggi, invece, è intervenuto nel dibattito il Circolo Città Domani – Sinistra per Siena con un comunicato. Fra le righe dello scritto emerge la questione degli ambulatori intramoenia e i relativi rapporti tra questa pratica e l’Ospedale: «Anche alle Scotte gli ambulatori dell’intramoenia sono stati privilegiati come allestimento e funzionalità, rispetto agli ambulatori pubblici: i primi collocati in ambienti piacevolmente arredati, le visite ad orari certi ed effettuate da medici di fiducia; gli altri confinati in un corridoio angusto con panche di ferro, e il paziente è costretto ad attese estenuanti e visite fatte dagli specializzandi. Tutto questo non è tollerabile: noi chiediamo che si intervenga concretamente per eliminare questa ingiusta disparità. La questione è il controllo: qualcuno verifica che i medici dipendenti dell’Azienda Ospedaliera svolgano l’attività intramoenia fuori dell’orario di lavoro? Bisogna ricordarsi che da questa attività deriva un introito anche per le casse dell’Ospedale, quindi non va demonizzata, ma controllata meglio, per evitare che i medici pubblici costruiscano canali privilegiati per i propri pazienti paganti».
Il Circolo Città Domani – Sinistra per Siena propone una possibile soluzione al problema: «La degenerazione di questa attività comunque è frutto della politica di tagli lineari alla spesa sanitaria compiuta dalla Regione Toscana, che ha spinto sempre di più verso il privato, creando liste di attesa esageratamente lunghe che mettono a rischio la salute stessa dei cittadini. Per ovviare a questo problema bisogna tornare a praticare – come si faceva qualche anno fa alle Scotte – l’apertura degli ambulatori anche nel pomeriggio, e se necessario anche di sabato e domenica».
La paura di ogni parte politica è che Siena possa vedere essere messo in discussione un altro perno della sua economia e del suo prestigio.