Che Eugenio Neri abbia dato una svolta alla sua linea politica, non è una novità e non è da ora. Tant’è che all’interno della coalizione, che lo ha sostenuto alle ultime elezioni, da mesi vi è un confronto puntuale di merito sugli atti più significativi per la vita amministrativa del Comune.
Persona di straordinaria umanità e di squisita cultura e sensibilità verso le tradizioni della nostra città; una brava persona che evidentemente ha incontrato consiglieri che lo hanno portato a correggere la sua linea politica.
Il suo voto favorevole nella Commissione Sanità o la svolta sul presidente della Banca, sono solo alcuni argomenti su cui buona parte della nostra coalizione ha dissentito, ma che fino ad oggi abbiamo preferito familiarizzare “lavando i panni sporchi in casa”; quello, tanto per essere più chiari, che non riesce al PD.
Laddove però la consueta litigiosità della maggioranza sconfina anche in casa d’altri, non possiamo restare silenti, rischiando di equivocare i ruoli. Non ci stancheremo di affermare che il bene di Siena non è nelle mani ne di Ceccuzzi ne di Valentini, bensì dell’intera collettività. Solo raccogliendo le migliori energie, tra maggioranza e opposizione, si va avanti e si esce dal pantano. Lo testimonia l’ultimo Consiglio Comunale.
Purtroppo siamo in presenza di una maggioranza, che dall’estate scorsa definiamo a geometria variabile, dove il variabile è legato ai benefici politici e, qualche volta anche economici. Guarda caso soffia l’aria delle nomine in Fondazione.
La bufera sollevata sulle dichiarazioni del capogruppo del PD sembra perciò un fuoco di paglia, perché non dice nulla di nuovo, se non attestare l’azione sotterranea in atto da parte del PD ceccuziano di tentare di reclutare, tra le minoranze, voti utili per tenere ancora più sotto scacco il Sindaco Valentini.
Una città che sta perdendo pezzi da tutte le parti, dove viene messo in liquidazione quasi tutto, può stare ancora ad assistere a queste lotte politiche?
Luciano Cortonesi
Pietro Staderini