Aperti a tutti, partiti (tranne che a Movimento Cinque Stelle e FdI) e liste civiche, ma pronti anche a correre da soli, con i propri simboli e propri candidati.
I coordinamenti di Azione e Italia Viva di Siena, in un comunicato congiunto, indicano le strategie in vista delle elezioni e si dicono pronti ad un confronto con chiunque voglia discutere sui temi del loro programma. Ma, come detto, mettono anche dei paletti al proprio dialogo chiudendo a quelli che definiscono “movimenti populisti e sovranisti”.
Nella lunga nota i partiti, dopo aver comunicato la partenza del percorso costituente per creare una federazione locale, rivendicano il risultato ottenuto a Siena nelle scorse elezioni politiche. Un risultato che intendono ripetere alle prossime comunali attraverso un “importante contributo di progettualità ” con “persone capaci di attuarle” che possano riportare Siena “ad avere quell’importante ruolo di riferimento dei cittadini, delle imprese e delle associazioni del volontariato sociale”.
Tre gli argomenti prioritari per Azione e Italia Viva: c’è il lavoro dove si vuole mettere “nelle condizioni più favorevoli l’imprenditore che vuole fare e creando le condizioni per attrarre investimenti nel nostro territorio in tutti i settori, togliendo tutti gli ostacoli di natura burocratica che scoraggiano chi vuole fare-si legge nella nota-, incoraggiando, al contempo, con azioni positive l’imprenditorialità ed il lavoro dei giovani e delle donne”; poi vengono i servizi sociali e sanitari “con una popolazione sia giovane che anziana che ha sempre più bisogno di servizi qualificati a sostegno della famiglia come asili, mense, centri per i giovani, assistenza agli anziani-continua il testo-, centri diurni, costruendo una rete di supporto alle famiglie tra pubblico e privato sociale. Assieme ai bisogni sanitari che crescono a causa dell’età media delle persone, servizi che debbano essere sempre più vicini ai cittadini, riportando nell’alveo pubblico tanta parte di sanità che sta diventando privata e a disposizione di chi ha ingenti risorse economiche”; infine ci sono cultura, enogastronomia e turismo. “Troppe potenzialità ancora inespresse ci sono nella nostra città . A iniziare dal Santa Maria della Scala che continua ad essere una scatola vuota senza guida dove non si riesce a fare sinergie con l’Opera Metropolitana del Duomo-si legge ancora-; instaurare e rendere fecondi i rapporti con la Pinacoteca e il nuovo direttore. Il disastro dell’Enoteca pesa ancora come non quella di non avere una idea di come avere un proficuo rapporto con il territorio della nostra provincia e su come valorizzare le nostre eccellenze enogastronomiche locali”.