L’ex direttore di The Economist Bill Emmott ha parlato della “Brexit” e ha invitato i giovani europei a prendersi maggiori responsabilità sul futuro dell’Europa.
Stamattina il giornalista e scrittore inglese Bill Emmott è stato protagonista a Siena di un dibattito sul futuro dell’Europa e dei suoi giovani. L’occasione era la giornata di chiusura dell’European Millennials Lab, organizzata dall’Università degli Studi di Siena. L’autore di “Girlfriend in a Coma” e di “The Great European Disaster Movie” ha dialogato, nei locali del Santa Chiara Lab, con il pubblico e il rettore Angelo Riccaboni su tante tematiche concernenti il nostro continente. Il giornalista economico del TG di La7 Frediano Finucci ha moderato l’incontro.
Vista la provenienza di Emmott molte domande sono state sull’eventuale “Brexit”, cioè la possibile uscita del Regno Unito dall’Unione Europea. Per l’ex direttore di The Economist il dibattito in Gran Bretagna è incentrato solo sulla “paura”. Da una parte quella dell’immigrazione incontrollata e il timore dell’ingresso nell’UE della Turchia, dall’altra quella della perdita di opportunità economiche. Emmott ha detto poi che, riguardo al ruolo del Regno Unito in Europa, c’è molta differenza tra i giovani e gli anziani. I primi sono più coscienti delle possibilità che offre il restare connessi con gli altri europei.
Il giornalista, incalzato da una domanda sulla paura dell’immigrazione nella propria terra di origine, ha risposto, con tipico humour britannico, che le ultime due casate regnanti della Gran Bretagna sono state “importate” da Olanda e Germania, segno del profondo legame con gli altri stati del continente. Riguardo alla domanda se costituire o meno un esercito europeo l’ex direttore di The Economist ha detto che in certi giornali del Regno Unito c’è la paura che questo possa avvenire, preoccupati dal ruolo che potrebbe giocare la Germania in questo processo. Emmott in chiusura del dibattito ha spronato i “Millenials” a prendersi le proprie responsabilità riguardo al futuro dell’Europa, chiedendo meno e facendo di più.
L’incontro con il giornalista britannico ha chiuso l’European Millenials Lab, che ha portato all’Università di Siena 37 giovani europei e non a confrontarsi e lavorare intorno a idee per ridare nuova energia all’Unione. La città di Siena, che è stata per una settimana capitale ideale dei Millennials d’Europa, sarà, il prossimo autunno, il centro di una nuova iniziativa per i giovani. Dal 30 settembre al 2 ottobre l’Università di Siena promuoverà il primo Festival Europeo dei Millennials. Il progetto è di portare in città i rappresentanti di diverse comunità – emergenti o già rappresentative di movimenti o associazioni – legate al cambiamento e all’impegno civile, provenienti dai 28 stati dell’Unione Europea.
Emilio Mariotti