L’istanza di cambiamento e rinnovamento chiesta dal 56,74% degli elettori di Siena e provincia (2 dicembre, 21.989 preferenze) che hanno scelto Matteo Renzi, è ancora possibile, a partire dalle “parlamentarie”. A dirlo sono i coordinatori dei comitati provinciali nati per Matteo Renzi che, venerdì sera si sono dati appuntamento a Bettolle, pochi gli assenti, dal quale è emerso il sostegno a favore di Luigi Dallai. Senese, membro del comitato Renzi di Siena, ricercatore al Consiglio Nazionale delle Ricerche, 44 anni, padre di tre figli, uomo di sinistra, membro dell’Assemblea Nazionale del Pd dal 2009, a lui, i comitati senesi affidano l’istanza di rinnovamento e cambiamento emersa fortemente dalle primarie in provincia di Siena come in Italia. “Dallai è il migliore tra i candidati ai “canapi” per rappresentare il Pd, un esempio di buona politica che premia il merito e l’umiltà – spiega Stefano Scaramelli, coordinatore provinciale Comitati per Renzi – alla sua candidatura affidiamo la voglia di cambiamento e di rinnovamento che i cittadini stanno chiedendo. Gli affidiamo l’obiettivo di lavorare a livello nazionale per garantire ricadute sul territorio che ha bisogno di rinnovare la classe dirigente e le idee per segnare una ripartenza economica e culturale. C’è bisogno di una nuova politica, più coraggiosa e vicina ai cittadini, che sia in grado di compiere scelte importanti nell’esclusivo interesse della collettività”. Sul fronte della candidatura femminile, nel criticare il metodo contorto e poco trasparente che ha portato all’individuazione dei candidati, la riunione formale di tutti i coordinatori dei comitati pro Renzi non ha sciolto i propri nodi ma, nel lasciare libertà di indicazione,sembra ormai matura l’idea di chiedere un riequilibrio formale di genere delle candidature quando si andrà a comporre la lista regionale per le politiche nel rispetto delle 345 firme che i comitati di Renzi avevano raccolto a favore di una loro candidata donna (che al momento non è stata ancora reintegrata nell’elenco dei candidati) e nel rispetto del dato elettorale che aveva visto primeggiare Renzi con circa il 57% dei consensi.