Il consiglio comunale ha approvato oggi alcune variazioni al bilancio di previsione 2020/2022, che non ne alterano il pareggio finanziario.
Come ha illustrato l’assessore al bilancio Luciano Fazzi “si è reso necessario procedere ad alcune variazioni dopo che gli uffici comunali hanno effettuato una verifica degli andamenti della gestione di competenza del 2020, nonché delle evoluzioni prevedibili nel restante periodo dell’anno, in considerazione anche dei recenti provvedimenti sull’emergenza epidemiologica”.
Le modifiche riguardano, tra l’altro “il ridimensionamento delle previsioni di gettito da recupero evasione (Imu, Tari e Tasi); la ridefinizione delle previsioni dei proventi da sanzioni del codice della strada; l’incremento del contributo statale ‘Fondo funzioni fondamentali’ relativo all’emergenza Covid e la contabilizzazione dell’ulteriore contributo dello Stato a sostegno dei musei non statali, che per il Comune trova corrispondenza in una pressoché equivalente riduzione delle previsioni di entrate dei proventi museali; la costituzione di una congrua dotazione dei fondi di riserva di competenza e di cassa; il definitivo adeguamento della quota capitale dei mutui a seguito del perfezionamento delle operazioni di negoziazione di quest’anno; l’’incremento della previsione di alienazioni patrimoniali di immobili, dopo le aggiudicazioni e la stipula dei contratti di cessione entro l’anno; un riallineamento delle previsioni del Fondo crediti dubbia esigibilità (Fcde)”.
Sull’utilizzo dei proventi delle alienazioni patrimoniali, che risulteranno accertate nel 2020, l’assessore ha precisato che saranno così destinati: “400mila euro all’estinzione anticipata di mutui in essere con banca Mps; 114.709 euro al completamento del finanziamento degli interventi di manutenzione straordinaria sugli infissi del Palazzo comunale, mentre la parte residua servirà alla riduzione del debito dell’ente mediante la copertura nel 2020 di parte delle quote capitale di mutui e prestiti obbligazionari”.
E’ intervenuto sul tema anche il consigliere comunale del Pd, Alessandro Masi: “Queste variazioni di bilancio alla fine dell’anno Covid – ha affermato – raccontano bene gli effetti economici della pandemia e dei vari lockdown, ma anche lo stress dei punti deboli di questa gestione amministrativa. Anzitutto, nelle variazioni sottoposte al consiglio leggiamo l’ennesima tirata di remi in barca per quanto riguarda le entrate e non si capisce come mai si sia arrivati solo adesso a diminuire gli stanziamenti per i proventi da recupero fiscale (Imu, Tari e Tasi), quando per lo meno fino a settembre era sicuro che tale attività fosse inibita dallo Stato centrale per gli effetti Covid e che comunque, viste le difficoltà economiche dei cittadini e delle imprese, poco sarebbe derivato da questa posta. La cosa però che lascia maggiormente dubbiosi sono le ulteriori risorse dal saldo del cosiddetto ‘Fondone’, come da articolo 39 del decreto ‘Agosto’. Guardando alle risorse non indifferenti arrivate dal Governo al Comune di Siena, potrebbe verificarsi anche un saldo pari a zero, nella misura in cui Siena dalle stime Mef avesse già coperto sufficientemente le minori entrate, oppure un’assegnazione più bassa del milione previsto. Altra eventualità che potrebbe verificarsi è la non capacità di impegnare questi soldi con esigibilità 2020, entro la fine dell’anno, insomma. Se la strategia dovesse essere quella di mandare già adesso ad avanzo vincolato, o trovare una modalità di accantonare le risorse senza neanche provare a far tornare le medesime alla cittadinanza e alle attività produttive già stremate dalla crisi, sarebbe un altro fallimento dell’amministrazione. Peggio ancora sarebbe provare a trattenerle, senza che ve ne sia necessità, qualora lo Stato verifichi di aver trasferito troppe risorse e ad aprile 2021 potrebbe esserci l’eventualità che le stesse risorse possano essere richieste indietro dal Mef, anche in virtù di stime molto favorevoli agli enti. Accantonare 2,3 milioni di euro a quale di queste eventualità o necessità può corrispondere?”.
Ha concluso Masi: “Poi, fateci la cortesia di smetterla con i prelievi dal fondo di riserva, facendo passare per urgenti variazioni che magari non si vuole che si facciano passare dalla discussione del consiglio. Per quanto giuridicamente possibile, ammesso che ci sia il presupposto dell’urgenza, tale modalità è politicamente poco virtuosa e sottrae tali variazioni al dialogo consiliare. Si possono vedere prelievi dal fondo di riserva a dicembre per eventi particolari, per nevicate, per emergenze, ma non per variazioni normali. Il reintegro di oltre 237mila euro al fondo di riserva può significare due cose: o che a forza di prelievi non urgenti siete andati sotto la soglia minima prevista dal Tuel, oppure che vi preparate a fare prelievi dal fondo di riserva nel mese di dicembre, senza che queste passino dal consiglio. Infine, il reintegro della riserva per euro 237.000 euro chiude questa serie di dati tra i più significativi delle variazioni di bilancio in discussione, per dire che la difficoltà del Covid per il bilancio del Comune di Siena non è stata solo delle minori entrate, dei minori recuperi e del maggior rischio di riscuotere, ma prima di tutto di una programmazione della gestione non puntuale, legata al parossismo delle agevolazioni, che a volte hanno anche duplicato gli interventi dello Stato e della Regione, e che non hanno invece costruito nuovi servizi per i cittadini. La strada di questa crisi è ancora lunga. Teniamo di conto il Comune, il bene più vicino dei nostri cittadini”.