Un’interrogazione per chiedere al governo di intervenire per tutelare i lavoratori di Cft, la cooperativa fiorentina da tempo in crisi. E una segnalazione alla Procura della Repubblica e ad Anac sulle presunte “gravi anomalie” emerse nella gestione giudiziale. A presentarle è il deputato di Fratelli d’Italia Giovanni Donzelli.
“La cooperativa Cft, in grave crisi e da poco uscita da un commissariamento giudiziale, – spiega Donzelli – mentre licenzia e per rimediare ai disastri chiede addirittura ai lavoratori il pagamento di decine di migliaia di euro, nomina alla presidenza l’ex parlamentare del Pd Franco Ceccuzzi, il sindaco di Siena del disastro Mps, quando il Comune era proprietario della banca. Da decenni la cooperativa viene utilizzata dalla sinistra come un poltronificio: la nomina di Ceccuzzi, oggi, è l’ennesima prova evidente. Ma non è tutto. Siamo entrati in possesso di documenti dai quali emergono gravi anomalie, che erano state segnalate oltre un anno fa dall’Organismo di vigilanza della cooperativa, previsto dalla legge 231 sulla responsabilità amministrativa. Secondo le carte, il commissario giudiziale nominato nel febbraio 2019 risulterebbe fra gli stessi professionisti che fanno parte dello studio del soggetto attestatore, cioè il controllore che dovrebbe essere un soggetto terzo. ‘Una situazione di aperta e inconciliabile situazione di conflitto di interesse’, come l’ha definita nero su bianco lo stesso organo di controllo. Siamo molto preoccupati per il destino dei dipendenti: occorre fare luce al più presto sulla gestione dirigenziale per evitare che a pagare siano di nuovo i lavoratori”.
“Cft dopo aver licenziato, ora sta chiedendo a molti dipendenti, ex dipendenti e pensionati di ripianare i debiti della cooperativa, pretendendo il pagamento in un’unica soluzione della quota associativa, modalità vietata dallo Statuto. – sottolinea Donzelli – Chiediamo che la Magistratura e il governo pongano l’attenzione sul piano di ristrutturazione del debito scaturito dalla gestione commissariale: i danni causati dalla governance e le fragilità attuali della cooperativa non possono costare care, ancora una volta, soltanto ai lavoratori. Vogliamo che venga fatta chiarezza al più presto anche su altre gravi anomalie segnalate dall’organismo di vigilanza, fra cui anche alcune consulenze d’oro: perché tali criticità così rilevanti sono state ignorate? Chiediamo al governo di intervenire urgentemente con ispezioni ministeriali previste
dai poteri di controllo, con l’obiettivo principale di salvaguardare i dipendenti e verificare i collegamenti finanziari, nel sistema di crediti incrociati con altre cooperative toscane in crisi. Occorre scongiurare un
effetto domino, – conclude Donzelli – a maggior ragione in un momento critico per l’economia e il lavoro come quello causato dall’emergenza Coronavirus”.