Apertura e pluralità per un Centrosinista largo, aperto alla partecipazione delle forze civili, una forza che torni a fare programmazione e che dialoghi con il territorio. Sono questi gli obiettivi principali che nascono dalla candidatura di Andrea Valenti a segretario provinciale del Partito Democratico, presentata oggi e nata dalla sinistra democratica, con la decisione di non disperdere le persone unite nel progetto della candidatura di Andrea Orlando.
Si parte dalla stesura di un documento politico-programmatico che raccoglie i progetti per un nuovo percorso: “Un documento conclusivo che però, da oggi in poi, si baserà sulle idee raccolte da una campagna di ascolto. Verranno valutate le disponibilità delle persone che vogliono mettersi a disposizione – spiega Valenti -. La candidatura che nasce all’interno della sinistra democratica ma vorrei che fosse la più aperta e plurale possibile. Siamo convinti che questo congresso serva. Dobbiamo ricominciare a fare politica e ci stiamo impegnando per ricostruire il centro sinistra, largo, aperto alle partecipazioni delle forze civili. Una forza che torni a fare programmazione e che dialoghi con il territorio”.
Una programmazione politica che, a detta del candidato, è mancata negli ultimi anni.
“Non abbiamo mai parlato di nomi o persone ma di progetti: da lì siamo arrivati ad una candidatura. Vogliamo rilanciare il partito e vorrei che ci fosse una classe dirigente preparata, possibilmente giovane e che possa dare un’impulso al territorio. L’impegno politico deve essere univoco. Preferiremmo che il ruolo politico e amministrativo fossero divisi, mischiare i ruoli non giova a nessuna delle due parti”.
Forte il concetto di apertura, che punterà sopratutto all’ascolto anche dei non iscritti. Verranno coinvolti i circoli a cui sarà chiesto di aprire dei comitati per una campagna di ascolto sul territorio per elaborare un piano e un progetto da mettere a disposizione.
“Chiediamo che il partito faccia un atto di messa al servizio della comunità, facendo anche dei passi indietro che siano inclusivi. Vorrei rivolgermi anche alle persone che si sono allontanate dal partito. Allontanamento a volte sofferto, sopratutto da chi ha vissuto il partito come casa propria. Ogni perdita ci lascia un po’ più poveri”.
” Voglio che questa sia una candidatura plurale,il più possibile condivisa, composta anche da persone che si impegnino con me. Il mio progetto è quello di girare la provincia per ascoltare le persone, per capire anche cosa non è andato in questi anni”.
Per quanto riguarda Siena, interviene l’assessore Paolo Mazzini: “Noi abbiamo presentato un documento politico che non ha trovato grosso riscontro. È una città che, superata la vicenda Monte dei Paschi, ha ancora cose da dire in un territorio anche più ampio di quello provinciale. È chiaro che, essendo noi una componente del Pd, prima di tutto ci rivolgiamo ai nostri compagni di partito per condividere punti politici e strategici. Il congresso può portare a ragionare con gli altri per trovare una linea unitaria, perchè riteniamo che il partito cittadino sopratutto se si presenta unito coeso e credibile, possa dire molto ai cittadini”.
Andrea Valenti, classe 1976, vive a Campiglia d’Orcia, frazione del comune di Castiglione d’Orcia, attualmente è coordinatore del circolo del Partito Democratico di Vivo e Campiglia d’Orcia, si è già fatto un’idea su ciò che può non aver funzionato nel territorio dove vive: “Problematica lavorativa e scollamento tra politica e amministrazione. A volte, gli amministratori hanno sofferto di solitudine in certe scelte. Per quanto riguarda gli altri luoghi del territorio, ognuno ha roblematiche specifiche che voglio raccogliere. Ci solo altre zone in cui c’è stato sviluppo ed altre dov’è necessario un affiancamento”.
Arianna Falchi
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