“L’accorpamento e la riduzione delle Province – afferma Guicciardini – rientra nel piano della spending review del Governo Monti. La razionalizzazione e la riduzione delle spese sono provvedimenti necessari, così come è necessario ed urgente riorganizzare le province in Italia. Ma è altrettanto necessario tenere conto delle peculiarità dei territori. Proprio per questo siamo convinti che la Provincia di Siena, per le sue caratteristiche non debba rientrare in quelle da ‘tagliare’ né, tantomeno, da accorpare ad altre realtà, siano essa Grosseto o Arezzo”.
“Non si può riorganizzare – continua Guicciardini – in maniera disordinata e approssimativa un territorio che fa della diversità la sua ricchezza e che ha una storia sociale ed economica così importante. Questa strada porterà solo ad un arretramento del nostro Paese che invece ha bisogno di un disegno di ristrutturazione dell’impianto istituzionale, ma che sia complessivo, coerente e che colpisca in profondità gli sprechi della spesa pubblica. Accorpare in maniera indiscriminata a situazioni paradossali per cui, per esempio, un cittadino di qualsiasi comune della provincia senese potrebbe dovrebbe recarsi a Grosseto o ad Arezzo per sbrigare pratiche burocratiche, magari legate al proprio lavoro. Perdere la Provincia, infatti, significherebbe la desertificazione e l’impoverimento del territorio per molti servizi ed anche a livello economico e culturale. Lo Stato sarebbe meno presente, i cittadini si vedrebbero privati del diritto ad eleggere direttamente i propri rappresentanti, e ci troveremo a dover fare i conti con un’ulteriore perdita di posti di lavoro. Si tratta di una riforma che penalizza i cittadini e che, in Provincia di Siena, non produrrà nessun efficientamento della spesa, ma solo un drammatico taglio a servizi, l’impossibilità, a breve termine, di garantire la manutenzione delle strade e dei plessi scolastici e tagli al sociale. Il Pd – conclude Guicciardini – continuerà ad avanzare proposte concrete per il riordino istituzionale, sempre nell’interesse dei cittadini”.