Ballottaggio Valentini-Piccini. E’ quello che, secondo il sondaggio pubblicato oggi dal quotidiano “La Nazione”, sceglieranno i senesi nelle urne il prossimo 10 giugno, quando ci sarà il rinnovo del consiglio comunale. Secondo quanto indicato dalla consultazione, pare commissionata da persone vicine all’ex sindaco di Siena e che comprende il parere di 700 senesi ascoltati attraverso l’istituto Piepoli, l’attuale primo cittadino avrebbe il 33 per cento delle preferenze, seguito da Pierluigi Piccini con il 27 per cento, quindi a un passo. Molto più indietro Luigi De Mossi, terzo con l’11 per cento, staccato anche Massimo Sportelli (8 per cento), appaiati Luca Furiozzi e Alessandro Vigni (6 per cento), solo briciole per Alessandro Pinciani e Sergio Fucito (1 per cento), fuori dai giochi David Chiti e Nadia Maggi, che però nei giorni in cui è stato effettuato il sondaggio (dal 20 al 24 aprile) non erano di fatto ancora scesi in campo.
Si tratta chiaramente di “intenzioni di voto”, cui peraltro si aggiungono il 35 per cento di indecisi, che consegnerebbero però il ballottaggio a Bruno Valentini, sindaco uscente e sostenuto da Pd e lista “In campo”, mentre Pierluigi Piccini, sindaco di Siena fino al 2001, è sostenuto dall’unica lista “Per Siena”. Balzano agli occhi i dati non positivi di De Mossi (centrodestra) e Sportelli (ben cinque liste civiche), ma anche quello relativo al Movimento Cinque Stelle (Furiozzi), poco oltre il cinque per cento delle preferenze.
In città e sui social si è subito scatenato il “dibattito” sul sondaggio, con i candidati dati per sconfitti che “contestano” questi numeri. Come sempre, al di là della scientificità dei dati, tutto dipende da come si pongono le domande e da come vengono elaborate poi le risposte. In ogni caso le norme dell’AgCom (il garante per la comunicazione) per quanto riguarda i sondaggi politici ed elettorali, recitano che è vietata la pubblicazione o diffusione dei risultati degli stessi nei quindici giorni precedenti le consultazioni e fino alla chiusura delle operazioni di voto: possibile che da qui a quella scadenza arrivino altri dati. Inoltre c’è l’obbligo, per il soggetto realizzatore, di rendere disponibile sul sito internet dell’Autorità (per i sondaggi di opinione) e sul sito internet della Presidenza del Consiglio del Ministri – Dipartimento per l’editoria e l’informazione (per i sondaggi politici ed elettorali), il “documento” completo relativo ai sondaggi pubblicati o diffusi al pubblico. Nei prossimi giorni, dunque, il sondaggio realizzato potrebbe essere online.
Alessandro Lorenzini
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