Un dibatto sul tema delle riforme istituzionali, della politica e, più in generale sul futuro del Paese. E’ quello che si è svolto venerdì 29 novembre, presso il Palazzo Patrizi, a Siena. L’incontro, coordinato da Luigi Dallai, deputato del Partito democratico, è stato animato dagli interventi di Maria Elena Boschi, deputata del Pd e membro della Commissione Affari costituzionali e di Francesco Clementi, costituzionalista e membro della “Commissione per le riforme costituzionali”, nominata dal Governo Italiano. L’iniziativa è stata anche l’occasione per un confronto tra le diverse mozioni congressuali, rappresentate da Andrea Biagianti, per Gianni Cuperlo; Stefano Scaramelli, per Matteo Renzi e Francesca Bianchi per Giuseppe Civati.
“L’Italia – ha dichiarato Dallai introducendo l’iniziativa – ha bisogno di una svolta radicale. Una svolta che parta anche da quelle riforme di cui il Paese ha un grande bisogno. Per questo è importante confrontarsi su un tema che, apparentemente ostico e lontano dalla nostra quotidianità, ma che invece tocca tutti noi. E’ dalla capacità di realizzare le riforme, infatti, che passa l’opportunità di fare dell’Italia un Paese più semplice e più giusto. Dobbiamo ripartire da qui per riannodare i fili della democrazia, della rappresentanza e della leadership, ridando così credibilità alla politica e forza a chi ha il compito di governare”.
“In questi anni – ha detto Clementi – abbiamo parlato molto di riforme ma ne sono state fatte poche. Quella sul titolo quinto della Costituzione presenta tutti i suoi limiti, complicando la situazione invece di semplificare. La Commissione dei ‘saggi’ nella quale ho lavorato è partita dal presupposto che ‘le riforme non servono per le riforme’, ma servono a far crescere l’economia, a risolvere la crisi della rappresentanza politica, fanno bene alle istituzioni, fanno bene a un Paese in crisi che si è chiuso su se stesso. L’Italia non cresce perché non riesce a dare le risposte ai fatti che accadono. Oggi la fiducia dei cittadini nella politica è bassissima. E’ una crisi di sistema e, con la commissione, abbiamo provato a dare strumenti per dare delle risposte. Risposte che dovranno riguardare alla debolezza che caratterizza ormai da anni i nostri governi e alla necessità di mettere più Europa nell’orizzonte politico e istituzionale del nostro Paese”.
Da sei mesi – ha sottolineato Boschi – lavoriamo per istituire la bicamerale anziché direttamente sulle riforme. Si è perso del tempo, dunque, anche perché lo scenario politico è cambiato e oggi siamo meno ottimisti sulla possibilità di fare riforme essenziali per il Paese. Il tema delle riforme, del resto, non può essere il pretesto per stare insieme al centrodestra. Altro nodo centrale è la riforma della legge elettorale che va cambiata subito a prescindere da quelle che saranno le riforme da cambiare tutti insieme. La nostra proposta è quella ispirata al modello di quella che regola l’elezione dei sindaci. Il Pd, comunque, deve far sentire la propria voce in maniera più convinta e coraggiosa. Per questo abbiamo bisogno di un leader forte e legittimato da un partito altrettanto forte”.