Intervento di Sel su dimissioni di Ceccuzzi

Michele Menchiari

Il Consiglio Comunale di Lunedì ha sancito l’ultimo e definitivo strappo maturato in seno alla maggioranza del Comune di Siena. Uno strappo che, come evidente a tutti, cela dietro a se motivazioni ben diverse dall’approvazione o meno del bilancio consuntivo ma evoca opzioni politiche divergenti che sono arrivate inesorabilmente a collisione.

La crisi economica generale e quella specifica del cosiddetto “sistema Siena” avevano imposto, sin dalla costituzione del centro-sinistra senese, la necessità di una riflessione profonda sull’inadeguatezza di un sistema economico e sociale ripiegato su se stesso, talmente vanaglorioso da auto isolarsi perfino rispetto al ristretto contesto regionale.

Un anno fa, al tavolo del centro-sinistra, come SEL ponemmo con forza la necessità di innovare la cultura politica che aveva retto la città sino a quel momento, producendo atti in netta discontinuità, uscendo dalle secche dell’autoreferenza e dal governo da “manuale Cencelli”, ormai totalmente inadeguato a rispondere alle moderne esigenze di una comunità che non doveva e poteva più rapportarsi solo con se stessa.

Quelle istanze furono accolte da tutte le forze politiche sedute a quel tavolo e Franco Ceccuzzi se ne fece garante rispetto a tutta la coalizione. Con quel programma si presentò all’elettorato e con quelle parole ottenne il consenso che gli ha permesso di diventare Sindaco di Siena. Evidentemente però qualcuno pensava che le parole spese in campagna elettorale potessero servire solo a coprire le solite operazioni gattopardesche. Così non è stato e le forze più conservatrici della città, di destra e di sinistra, hanno deciso di affossare il cambiamento intrapreso con decisione dal Sindaco.

Ritengo tuttavia che quelle istanze siano ancora valide e che la strada intrapresa debba continuare ad essere percorsa con determinazione. Qualche giorno fa, alcuni intellettuali hanno proposto un appello per una Siena migliore, al quale ho aderito convintamente. Penso che quell’appello non debba cadere nel vuoto, ma intorno ad esso possano coalizzarsi altri soggetti, singoli o associati, che hanno a cuore le sorti di questa città. Non è più il momento di rimanere alla finestra, le energie migliori, anche quelle che in passato hanno criticato la conservazione che albergava nel centro-sinistra cittadino, hanno il dovere di assumere un nuovo protagonismo e irrompere nell’agone politico della sinistra, per cambiarla, per mondarla dalle ambiguità e per costruire una nuova proposta di governo progressista per Siena.

 

Michele Menchiari

Coordinatore Provinciale di SEL