“Dopo dieci giorni la nostra lettera al Presidente Conte aspetta ancora una risposta, ma più passa il tempo e più quelle richieste diventano urgenze ed emergenze. Più passa il tempo e meno saracinesche riapriranno nei nostri territori”. Commenta così il sindaco di Chiusi Juri Bettollini l’assenza di una risposta da parte del Governo alla lettera che il 27 aprile era stata inviata per porre l’attenzione su alcune delle esigenze più stringenti per il buon governo dei territori. Nella lettera veniva chiesta la possibilità, per i cittadini dei Comuni di confine tra due regioni, di oltrepassare il limite territoriale a favore degli incontri tra congiunti oltre che un aumento delle responsabilità dei consigli comunali in modo da permettere le riaperture in autonomia di tutte quelle attività commerciali di vicinato che rappresentano l’ossatura microeconomica dei borghi toscani.
“Insieme al sindaco di Castiglione del Lago Matteo Burico – continua il primo cittadino di Chiusi Juri Bettollini – abbiamo condiviso la necessità di aprire i confini regionali almeno per i Comuni che collegano due regioni diverse. Si tratta di una scelta semplice e di buon senso che ricade però sugli affetti di tante persone impossibilitate, ancora oggi, a rivedere i propri cari anche se separati da poche centinaia di metri. Allo stesso tempo è arrivato il momento di non considerare i sindaci e i consigli comunali solo come dei comunicatori delle decisioni di altri, ma piuttosto come veri ambasciatori dei territori in grado di comprendere al meglio le esigenze specifiche di ogni singolo cittadino. Per questo occorrono maggiori responsabilità che ci permettano di prendere decisioni importanti come la riapertura delle attività commerciali di vicinato. Quello che chiediamo è la possibilità di tarare, in tempo di emergenza, la norma nazionale alle realtà locali perché non possiamo paragonare il rischio di contagio esistente in città come Milano o Roma a quello delle realtà di provincia. Di tutto questo abbiamo parlato anche con il Tg2 che ringraziamo per averci permesso di portare la voce dei nostri cittadini in tutto il territorio nazionale”.