Alle ultime primarie per la scelta del segretario del Partito democratico ho votato un progetto. Un progetto prima che una persona. Ero convinto che Bersani potesse vincere, andare al governo e realizzare quella svolta di cui l’Italia aveva ed ha bisogno. Purtroppo non è andata così ed il centrosinistra ha sbagliato su molti, troppi fronti: parlando troppo a se stesso e lasciando fuori i problemi veri della gente; con l’elezione del Capo dello Stato e i 101 franchi tiratori con una gestione poco lucida da parte dello stesso Bersani. Tanta confusione che ha ”impantanato” il Pd nelle vicende romane allontanando tante persone dal partito.
Io stesso, insieme a tanti amici e compagni, in quel momento ci siamo sentiti smarriti, ma mai ho pensato ad abbandonare il mio partito. Al contrario ho raddoppiato l’impegno convinto che è troppo facile lamentarsi e, in alcuni casi scappare, quando invece arriva l’ora di rimboccarsi le maniche e lavorare di più. Quando si crede in un partito e si rispettano i propri amici e compagni la cosa giusta da fare e stare loro accanto e aiutarli. Questo non significa far finta di non vedere le cose che non vanno: l’operato dei dirigenti nazionali non mi ha entusiasmato. Partendo da questa riflessione, dopo la campagna delle elezioni comunali di Siena, ho espresso il mio sostegno al progetto di Matteo Renzi, con il segretario provinciale Niccolò Guicciardini. In questi anni di lavoro all’interno della Giovanile del Pd abbiamo cercato sempre, di concerto con il partito, di improntare le nostre attività alla massima apertura ed inclusività, senza escludere nessuno. L’anno scorso alla festa democratica in fortezza insieme a Niccolò e al gruppo dirigente provinciale abbiamo invitato alla Festa del Pd Matteo Renzi, il suo entusiasmo, il suo linguaggio e la sua voglia di fare mi hanno colpito da subito. Oggi sostengo con forza quel progetto convinto che ognuno, a maggior ragione se giovane e “fresco” di impegno politico, debba scegliere liberamente chi appoggiare, senza sentirsi vincolato a correnti o, peggio, a capi corrente. Nel mio piccolo, da segretario provinciale dei Giovani democratici, ho sempre cercato di promuovere questo spirito, sottolineando l’importanza di aderire liberamente e con convinzione, la proposta che ognuno giudica migliore per il partito.
Il Pd ha bisogno di freschezza, entusiasmo, deve saper coinvolgere e deve saper integrare. Sono convinto che Matteo sia la persona giusta per tracciare questa strada, che poi dovremo percorrere e costruire, passo dopo passo, insieme. Chi sta dentro a un partito non abbandona mai la nave, soprattutto quando c’è la tempesta e il rischio di affondare si fa concreto. Per me questa è coerenza ed è così che si dimostra veramente di credere e voler bene al Pd: 365 giorni all’anno, facendo volantinaggi, pagando la propria tessera, andando nei territori, facendo iniziative politiche. Partecipando si cresce e si fa crescere il Pd e solo partecipando si è liberi di scegliere.
Sergio Kuzmanovic, segretario provinciale Giovani democratici
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