La riflessione sulla buona politica ha chiuso la Festa democratica provinciale

Le idee per ricostruire la buona politica a Siena e in Italia hanno chiuso l’edizione 2012 della Festa democratica provinciale, che per oltre venti giorni ha animato la Fortezza Medicea con dibattiti, musica, spettacoli, buona cucina e appuntamenti culturali. All’iniziativa conclusiva di ieri, domenica 2 settembre, coordinata da Maurizio Boldrini, hanno partecipato Matteo Orfini, responsabile nazionale cultura del Pd; Fausto Raciti, segretario nazionale dei Giovani democratici; Niccolò Guicciardini, segretario provinciale Pd; Giulio Carli, segretario dell’Unione comunale Pd Siena e Sergio Kuzmanovic, segretario provinciale dei Giovani democratici. La serata è stata arricchita da filmati con i contributi sulla buona politica raccolti tra i volontari e le volontarie che hanno reso possibile la realizzazione della Festa democratica di Siena.

“Ai volontari e alle volontarie che si sono impegnati in questi giorni – ha detto Niccolò Guicciardini – va il mio più sentito ringraziamento. È grazie a loro che possiamo ancora sperare di ricostruire una buona politica, partendo anche dalle idee che hanno espresso in questi giorni. Il Partito democratico ha tutte le carte in regola per essere espressione di buona politica, perché è un partito che fa congressi ed è aperto al dialogo e al confronto. Abbiamo sempre bisogno, però, di avere persone che condividono il nostro entusiasmo e la nostra passione e che si impegnino attivamente per migliorare la nostra società. La soluzione alla crisi che stiamo vivendo, infatti, sta nell’essere attivi, consapevoli e responsabili. Solo così possiamo mandare a casa la cattiva politica. Se intorno ci sono tante persone che partecipano e condividono un percorso di rinnovamento allora si può andare fino in fondo con questo progetto. Altrimenti a perdere non è solo il Pd, ma tutta la politica e l’intera società”.

“Fare buona politica – ha detto Giulio Carli – vuol dire portare fino in fondo quel progetto di rinnovamento che Pd e centrosinistra hanno inaugurato negli ultimi mesi.Occorre ridare forza al progetto originario del Pd di Siena, un partito che rappresenta una forza di rinnovamento e che in questo senso ha raccolto l’attenzione di parti nuove della città che hanno creduto nella validità del nostro progetto e del nostro coraggio. Adesso a tutti loro, ai nostri elettori e a tutti i senesi, dobbiamo dare la speranza che non ci fermeremo e andremo sino in fondo con la stagione di cambiamento che abbiamo inaugurato nel primo anno di amministrazione Ceccuzzi.È il momento di andare avanti aprendoci a nuovi soggetti, rimanendo quel partito che è da sempre aperto al dialogo e al confronto. Abbiamo chiesto le elezioni anticipate per Siena, perché siamo consapevoli della difficile situazione che sta vivendo la città e della necessità di riavere al più presto una guida autorevole che sia espressione della volontà dei cittadini”.

Sull’ambito nazionale è intervenuto poi Fausto Raciti. “Oggi – ha detto – ci troviamo di fronte a una generazione arrabbiata o depressa che ha un drammatico bisogno di voltare pagina. Il rinnovamento, però, non può avvenire rimuovendo la storia e il passato. Due sono gli argomenti cruciali che dobbiamo tenere in considerazione: l’Europa, che finora è stata una grande certezza ma che inizia a vacillare seriamente, e la necessità di far tornare la politica e la democrazia ad essere esercizi di sovranità popolare”.

Le conclusioni della serata sono state affidate a Matteo Orfini, che ha dichiarato che la buona politica c’è quando esiste “lo sforzo comune di una collettività, di uomini e donne che vogliono costruire il cambiamento della loro società”. “Il problema – ha continuato Orfini – è come la politica si mette nelle condizioni di trasformare la rabbia in voglia di cambiamento. La questione sociale deve tornare a essere il cuore della politica, della sinistra e del Pd e la politica deve farsi carico di chi quotidianamente prova a combattere la crisi. Per tenere saldi i valori della democrazia, comunque, non possiamo fare a meno dei partiti anche se occorre una riorganizzazione seria del sistema, in cui tutti possano partecipare con le loro idee e i loro contributi”.