Abbiamo letto sulla stampa in queste settimane prima i nomi dei nominati nella Deputazione Generale della Fondazione Mps, quindi quelli della Deputazione Amministratrice. Gli auguriamo buon lavoro, per il bene dell’istituzione che avranno l’onere di amministrare, per la Banca e per il territorio di Siena. Il compito davanti a loro sarà quantomai difficile e, insieme a chi li ha nominati, avranno anche la responsabilità politica delle azioni che intraprenderanno, nel bene e nel male. Prendiamo atto infatti che in seno alla maggioranza ed in generale agli organismi che amministrano il nostro territorio non c’è stato neppure il più minimo confronto sui curricula dei nominandi e neppure un dibattito pubblico su quello che dovrà essere il “mandato” che è stato loro consegnato. La nostra perplessità si somma a quelli di tanti cittadini che hanno assistito per un mese al balletto ed al gioco delle parti tutto interno al Pd, benché adesso qualcuno voglia sottolineare che sulle nomine non c’è stata alcuna influenza della politica. Ci viene in mente la nota frase del ministro al quale fu pagata la casa “a sua insaputa”. Forse anche in questo caso le nomine sono avvenute a “insaputa” di chi poi è stato scelto? Evitiamo di cadere nel ridicolo, per favore. Ci riferiamo alla Deputazione Generale, anche se ci sfuggono i criteri che i Deputati nominati hanno successivamente seguito per valutare i curricula che erano a loro disposizione. Il noto scambio di sms Renzi-Valentini è solo il segnale che anche questa volta, forse più di altre, la politica, pardon, un solo partito, ha gestito tutti questi delicati passaggi. Il tira e molla nella carta stampata sul nome del presidente, gli scambi pubblici di battute, alcune gaffes imbarazzanti, quindi dare la colpa ai blog, sono tutti episodi poco confortanti. Forse era meglio per alcuni aspetti la prima Repubblica, quando nel bene e nel male i partiti avevano la responsabilità politica diretta e palese. Oggi viene condivisa ed estesa alle altre forze solo quando c’è da gestire tagli, licenziamenti, dando magari la colpa al Governo (se di centro destra) o comunque ad entità esterne al nostro territorio. Adesso vengono fatte le stesse azioni, senza però assumersene la responsabilità politica, che rimane sempre orfana, quando le cose vanno male, o vengono prese decisioni impopolari ed ovviamente “a loro insaputa”. E’ stato così con Profumo, osannato nelle azioni positive e condannato quando licenzia dipendenti. Sarà così anche con la Fondazione Mps. Adesso c’è un giubilo collettivo, che rischia di non essere più tale se saranno vendute le azioni Mps e a quel punto l’attuale management della banca agire potrebbe con “carta bianca” anche sul personale. Abbiamo delle perplessità sul percorso seguito per la Fondazione Mps, ma anche sugli amministratori che sono stati individuati, tutti segnalati (forse a loro insaputa) da un solo partito. Appare altresì eccessivo il peso della grande industria in un territorio in cui la grande industria non è certamente il motore primario. E’ poi irrituale e poco opportuno lo stretto legame lavorativo fra alcuni rappresentanti della deputazione generale e quella amministratrice. Di certo non è questa la strada del rinnovamento che avevamo promesso in campagna elettorale. Non è stato dato spazio adeguato ai migliori giovani della nostra città, come era scritto nel programma. Smettiamola poi con lo stucchevole osannare la presenza delle donne. Gli amministratori devono essere bravi e competenti, se poi sono uomini o donne francamente poco importa, al netto degli obblighi di legge o di statuto.
Oramai stare a Siena, aver deciso di restare nel posto dove uno ha studiato, lavora ed ha le radici, è considerata quasi una colpa, mentre arrivare con passo messianico da fuori Siena è cosa salvifica.
Ma sarà veramente così? Speriamo, ma le perplessità e le nostre preoccupazioni sono molte. Il primo atto che ci aspettiamo? Un segnale a chi a perso o vede il suo lavoro a rischio, ovvero taglio fortissimo dei compensi degli amministratori (Deputazione Generale e Amministratrice) e ampia pubblicità ai loro compensi annuali, ai gettoni di presenza per le singole riunioni e rimborsi vari, auspicando, ad esempio, che la somma di tutto questo non superi il compenso del sindaco di Siena (Presidente), quello degli assessori (Deputazione Amministratrice) e dei consiglieri comunali (Deputazione Generale).
Simone Lorenzetti
Capogruppo Riformisti Consiglio Comunale Siena