Un settore quello delle attività culturali, che come dimostrano i dati del rapporto 2010 “Creative Economy: A Feasible Development Option” è in pieno dinamismo, nonostante la crisi. “La solidità del mercato dei prodotti creativi in un momento di piena crisi – commenta Lucia Cresti, assessore alla cultura del Comune di Siena – è segno del fatto che le persone non possono fare a meno di prodotti culturali ed eventi creativi. Con il patrimonio cultura di cui Siena è ricca, infatti, vogliamo mettere la nostra città al passo con le altre metropoli d´Europa. Per questa ragione stiamo lavorando allo sviluppo di progetti integrati capaci di diventare generatori di utilità sociale, perché la cultura di qualità migliora anche il benessere dei cittadini. Un impegno che punta a “fare sistema” in vari campi: dal cinema, attraverso un calendario annuale di eventi legati al “grande schermo”, ai Festival come “La città aromatica”, fino alla sfida del Santa Maria della Scala, che dovrà diventare la casa in cui fare cultura in maniera attiva e partecipata”.
Ha fatto appello ai valori e alla funzione di sviluppo, oltre che identitaria, della cultura anche l´assessore alla cultura della Provincia di Siena, Marco Saletti. “In due anni di attività – spiega Saletti – ho avuto modo di apprendere nuove linee guida nel settore della cultura. Il confronto, per esempio, con il direttore della Fondazione Musei Senesi ci ha portato a elaborare progetti culturali che si sono dimostrati ottimi motori di sviluppo per il territorio, come i macro distretti culturali integrati. Uno di questi è quello di Montepulciano, dove un buon mix di attività artistiche e sportive ha portato a ben 12 mila e 500 presenze nel museo. In questa direzione si muovono altre azioni, come la rete dei Festival e la valorizzazione della via Francigena, oltre alle attività di professionalizzazione e scolarizzazione messe in campo per elevare le capacità degli operatori del territorio”.
Da Siena e dal suo territorio lo sguardo sul patrimonio culturale italiano, che si fa motore di sviluppo si è allargato al panorama nazionale attraverso le conclusioni di Matteo Orfini . “La cultura – ha detto Orfini – è autentico ossigeno per la nostra economia, che richiede ed esige nuove forme di gestione e distribuzione delle risorse pubbliche. Con la cultura si mangia, checché ne dicano gli scettici o le frasi infelici dei Ministri del Governo Berlusconi. Tuttavia, perché si possa fare dell´Italia un centro di produzione culturale, occorrono adeguate misure a sostegno dei lavoratori e politiche industriali che diano opportunità e risorse ad un settore, che in questi due anni è stato sottoposto a bruschi tagli. Noi abbiamo fatto un pacchetto di proposte che intendiamo discutere insieme. A dicembre, infatti, abbiamo convocato gli Stati Generali della Cultura, per mettere insieme stimoli e buone pratiche”.
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