«Dopo Carolina Persi ecco anche Massimiliano Perugini attaccare a testa bassa, con l’identico canovaccio: il vertice del PD comunale contro Bruno Valentini. Mi chiedo se è normale, in questo momento di crisi economica e morale della città, insistere nell’attacco verso una parte dello stesso partito, che vuole tenere unita la coalizione di Centrosinistra e che, peraltro, in caso di sconfitta alle primarie di Valentini, sosterrà lealmente Alessandro Mugnaioli. I voti che porterà Valentini sono voti in più nelle prossime elezioni, che potremmo perdere se il vertice del PD comunale continuerà ad anteporre la propria salvaguardia al dialogo con la società rimanendo aggrappato al progetto di Ceccuzzi. Chi è stato parte del problema, non può essere la soluzione».
Interviene così Fulvio Mancuso membro del comitato elettorale di Bruno Valentini e coordinatore dell’associazione Siena Cambia ed iscritto al Pd, biasimando il comportamento messo in atto contro la candidatura di Valentini dal suo stesso partito e tracciando le responsabilità sul recente passato della storia di Siena.
«Questa controproducente volontà ad escludere progressivamente tutti coloro che la pensano diversamente ha una precisa matrice politica, che ha portato prima alla frantumazione della maggioranza in consiglio comunale, poi al periodo nero del commissariamento e ora sta creando fratture profonde all’interno del Pd, sia senese che regionale».
«Non capisco come una persona seria come Alessandro Mugnaioli non si accorga di dove lo stanno trascinando, facendogli indirettamente assumere un ruolo di restaurazione dal volto apparentemente morbido. E dispiace ancora di più che lui non riesca a prendere le distanze da quel padre putativo che ha apparentemente fatto un passo indietro rimanendo però nell’ombra a condizionare i destini politici del Pd, al posto di coloro che invece hanno il dovere di farlo per gli incarichi che ricoprono. Sto parlando di Franco Ceccuzzi, che è il principale responsabile dell’ascesa di Giuseppe Mussari prima in Fondazione Mps e poi in Banca».
«Gli ultimi fatti inquietanti dimostrano l’inadeguatezza della gestione di Banca e Fondazione in questi anni. Per il bene di tutti, Mugnaioli deve emanciparsi da quelle figure politiche che hanno contribuito alla drammatica crisi di Banca Mps ed avvelenato il clima politico dentro il Pd ed in città. Chi è stato parte del problema, deve avere la sensibilità e il buon gusto di farsi da parte, una volta per tutte, lasciando che finalmente la città possa aprire una fase nuova nella quale, al posto della caccia al nemico di turno, si preferisca impiegare tempo ed energie per portare Siena fuori dalla crisi, risanare il bilancio comunale e alleggerire le tasse locali. Bruno Valentini può essere la persona giusta, Alessandro Mugnaioli, per il pesante fardello che porta con sé, forse no».