«Ho accettato la candidatura, quale indipendente, nel PD perché credo che Bruno Valentini rappresenti davvero la “svolta” per una città ripiegata su se stessa e a torto umiliata. Sono anche convinta che proprio il nostro candidato a Sindaco, uscito dalla felice esperienza delle primarie, sarà anche in grado di dare la “scossa” ad un centrosinistra finalmente più aperto al dialogo e alle istanze che provengono dalla cosiddetta società civile. Istanze troppe volte soffocate, anche nel recente passato, da logiche di potere che ne deprimevano la forza propositiva».
Si presenta così Roberta Morrocchi candidata del Partito Democratico di Siena a sostegno di Bruno Valentini sindaco, spiegando agli elettori le sue idee ed i valori che vuole portare nel consiglio comunale senese.
«Sono una donna, una mamma ancora giovane, una lavoratrice a tempo pieno e le mie scelte e passioni politiche sono strettamente collegate a questi aspetti della vita. Mi chiedo se sia possibile far dialogare quotidianamente gli aspetti della vita di una donna che deve mettere insieme quotidianamente vita privata, famiglia e lavoro per tutti i giorni dell’anno».
«A Siena ci sono servizi di buon livello, ma nessuno mi toglie dalla testa che per i giovani, i bambini, le famiglie, si potesse e si dovesse fare di più, soprattutto quando Banca e Fondazione arricchivano il bilancio comunale. Ora, con la crisi che ci sta bruciando i ponti, come possiamo fare ad innalzare il livello di questi servizi? Ecco il punto. Proprio questa crisi, di natura puramente finanziaria, può essere combattuta sul piano sociale trovando, tutti insieme, la forza di impegnarsi in un cammino che faccia di Siena una città ideale per la crescita dei nostri ragazzi, una città “a misura di bambino”, ma il tutto visto in uno scenario più ampio, proiettato verso l’Europa e il Mondo intero».
«Quello che chiedo e che mi impegnerò per realizzare è un progetto che, proprio dalla città che in troppi vedono e vogliono chiusa nel suo fortino, faccia nascere un orizzonte educativo e sociale che ci proietti all’avanguardia e all’attenzione di tutti. Più strutture e servizi, allora, e poi una flessibilità matura e intelligente che si modelli sulle reali esigenze delle famiglie. Un progetto nuovo, ardito, senza per questo perdere di vista la tipicità e la forza del nostro tessuto sociale, fatto di quartieri e rioni. Di un fantastico ventaglio di associazioni culturali, di volontariato, di assistenza, ma anche di una rete di realtà sportive, dalle più professionali a quelle dilettantistiche e di puro svago, di assoluto rilievo. E poi di diciassette Contrade che, ogni giorno dell’anno, con iniziative di diversa natura, fanno sì che i bambini e poi i giovani si sentano da subito “importanti”. Protagonisti del presente e del futuro di questa città. Per farlo serve un patto nuovo fra uomini e donne di questa città, che permetta di aprirsi concretamente alle sfide che la globalizzazione e una spietata competizione internazionale impongono».