Nasce a Siena il comitato x Nichi Presidente – Da Vittorio Meoni a Giulio, studente 19enne, ecco i primi cinquanta nomi a sostegno di Vendola

La crisi che dal 2007 sconvolge il mondo occidentale pare non avere fine, come appare sempre più evidente il fallimento di un modello di sviluppo che oramai è carne e sangue di se stesso (e con esso delle ricette neo-liberiste che hanno caratterizzato l’azione dei governi negli ultimi 30 anni).

Nel pieno della crisi economico-sociale, il dissesto della seconda repubblica ha fatto emergere con maggiore evidenza il disgregarsi dei valori condivisi (l’etica, la solidarietà, il rispetto delle istituzioni, l’equità) e la politica è divenuta, per inefficacia e per immoralità diffusa, lo specchio del peggior paese possibile, dove prevalgono gli opportunismi sulle opportunità e l’individualismo sugli individui: nello scenario degli scandali e delle corruttele si sono inseriti facilmente i violenti attacchi dei profeti del qualunquismo contemporaneo e della più ipocrita anti-politica, sia essa tecnica o non tecnica, che portando avanti una idea di annientamento piuttosto che di cambiamento, rischiano di compromettere la democrazia come architrave sociale, le istituzioni ed il paese nel suo complesso. Si evocano, da una parte, roboanti rottamazioni che possono essere semplicemente sinonimo di sostituzione senza discontinuità nelle scelte fondamentali e dall’altra imprimatur da parte della cattedratica tecnocrazia.

La chiusura del ventennio berlusconiano non ha, purtroppo, prodotto alcun significativo cambiamento: al contrario, il Governo Monti – pur rappresentando il nostro paese in modo certamente più dignitoso – ha continuato a perseguire politiche volte all’annullamento dei diritti ed all’annichilimento delle idee stesse di uguaglianza e solidarietà.

L’autentico massacro sociale perseguito dalle continue manovre di assestamento e la generale politica d’austerità imposta dall’Europa hanno aggravato la crisi economica, mettendo in ginocchio il sistema produttivo ed il Paese nel suo complesso. Una medicina inefficace che per alcuni aspetti rischia di essere peggiore del male.

E’ necessaria una decisa inversione di rotta, un vero e proprio movimento popolare che riporti al centro dell’agenda politica l’interesse collettivo e la collettività stessa.

Le primarie del centrosinistra possono rappresentare in Italia una grande occasione per il cambiamento, che tutti sentiamo come necessario: un centrosinistra ampio e inclusivo che, insieme ai cittadini – e per i cittadini – possa costruire un’agenda diversa da quella che sembra pronta a sacrificare gli italiani per salvare l’Italia, e che sia anche in grado, nel frattempo, di rigenerare un sistema politico, quello attuale, ormai fallito.

La partecipazione di Nichi Vendola alla competizione per la leadership di questo schieramento è segno e garanzia del progetto della coalizione stessa, di una sinistra aperta e coraggiosa che non ha paura di affrontare la sfida di governo e che vuole raccontare una storia alternativa a quella che ci è stata presentata come ineluttabile; una sinistra che non vuole rinchiudersi nelle sue stanze, ma vuole uscire nelle piazze e costruirsi tra tutte quelle persone che sentono questo bisogno di cambiamento.

Non esiste la dicotomia tra radicalità e moderazione: esiste la convinzione di dover imboccare una strada differente per uscire da questa crisi, per evitare che il prezzo da pagare sia la definitiva disgregazione sociale, l’inevitabile peggioramento delle condizioni di vita e la privazione di una speranza di futuro alle giovani generazioni.

Quello che vogliamo è un paese che non ha paura di dire che chi ha di più deve pagare di più; un paese che cancelli la precarietà e costruisca lavoro buono per le giovani generazioni senza condannarle a dover fuggire dall’Italia: un paese dunque che investa in ricerca, formazione ed innovazione, che punti sui talenti migliori e sulla propria capacità di creare valore aggiunto nelle produzioni, un paese che definisca una politica industriale in grado di sostenere i settori produttivi e riconvertire quelli in crisi, che punti a definire un modello di sviluppo incentrato sulla sostenibilità ambientale, sociale ed economica in grado di generare una crescita rinnovabile.

Un paese che non vuole arretrare di un solo passo sui temi dell’uguaglianza sociale, dei beni comuni e dell’ambiente, del valore del lavoro, della scuola pubblica e dei diritti, civili e sociali.

La scelta di sostenere Nichi Vendola alla primarie del centro-sinistra è la scelta di chi vuole realizzare tutto questo: per far vincere l’Italia Migliore, quella delle tante imprese impossibili e quotidiane, per costruire finalmente un’Europa politica al servizio dei cittadini e, soprattutto, per tornare ad essere protagonisti di una storia che non lascia indietro nessuno.

Vittorio Meoni

Vincenzo Balatti

Tiziana Tarquini

Stefano Ventura

Stefano Jacoviello

Sonia Masi

Sonia Grassini

Simonetta Grilli

Sergio Scalabrelli

Salvatore Quarta

Rolando Rosa

Roberto Franchi

Roberto Fondelli

Riccardo Putti

Riccardo Margheriti

Pasquale D’Onofrio

Orlando Paris

Natale Calomino

Michele Mondelli

Michele Menchiari

Massimiliano Stumpo

Mario Savino

Maria Malerba

Maria Luisa Ghidoli

Marco Valenti

Marcello La Rana

Luciano Li Causi

Luca Vigni

Leonardo di Cosmo

Laura Scichilone

Giuseppe Cognetti

Giulio Kadher

Giovanni Bacaro

Giacomo Beninati

Francesco Vitobello

Giorgio Fiaschini

Federica di Sarcina

Fabio Seggiani

Fabio Mugnaini

Dario Damiani

Cosimo Francini

Claudio Franci

Bruno Alfonsi

Armando Cutolo

Armando Ballerini

Antonio Prete

Alfonso Solimeno

Alessandro Maggi

Alessandro Francesconi

Alessandro Cannamela