Nasorri (Pd): “Nonostante i tagli la Provincia riesce a guardare avanti”

“In consiglio e nelle commissioni si continua a respirare un clima di lavoro sereno e costruttivo, rimanendo sempre aperti al dialogo e al confronto per risolvere al meglio le difficoltà che si presentano. È grazie a questo clima positivo che l’amministrazione provinciale di Siena è riuscita, nonostante le forti riduzioni dei trasferimenti statali e regionali, ad approvare un bilancio che riesce a guardare avanti, lavorando in prospettiva di una ripresa economica duratura, senza gravare ulteriormente sui cittadini e senza compromettere quanto fatto fino a oggi”. Con queste parole Marco Nasorri, capogruppo del Partito democratico in consiglio provinciale commenta l’approvazione del bilancio di previsione per il 2012 della Provincia di Siena, avvenuta nella seduta consiliare che si è svolta nei giorni scorsi.

 

Il bilancio. “Dopo le manovre del Governo di centrodestra e del Governo Monti – continua Nasorri – mancano oltre 8 milioni di euro rispetto al 2011, pari al 37 per cento di risorse in meno, e ben 14 milioni di euro rispetto al 2010. A queste forti riduzioni si aggiungono le minori risorse esterne e, soprattutto, un quadro di assoluta incertezza normativa sul futuro delle Province. In questo contesto difficile, la Provincia di Siena è riuscita ad approvare un bilancio di previsione che include scelte importanti, come la conferma, anche per il 2012, di 2 milioni di euro a sostegno del trasporto pubblico e investimenti per oltre 100 milioni di euro per progetti già avviati. Rimangono, inoltre, prioritarie le politiche per l’innovazione e la formazione, accanto al sostegno a tutti quei fattori che possono stimolare la ripresa economica. Si tratta di un percorso complesso, non privo di ostacoli, ma che siamo sicuri di poter affrontare con l’unione e la serenità dimostrati fino ad oggi, al contrario di un centrodestra spesso assente dalle discussioni”.

 

Revisione del Patto di Stabilità. “In una fase di ristrettezza delle risorse finanziarie – continua Nasorri – è fondamentale riuscire ad attrarre nuovi fondi dall’esterno, ricercando la massima efficienza contenendo le spese. L’amministrazione provinciale vuole continuare a essere un punto di riferimento per il sistema locale, compiendo tutte le scelte necessarie per aprire una nuova fase di sviluppo del territorio. Per questo motivo, non condividiamo l’impostazione attuale del Patto di stabilità, come abbiamo detto anche con i Governi precedenti a Monti, dal momento che vincola fortemente la capacità di spesa degli enti locali anche quando le risorse sarebbero disponibili. La Provincia di Siena, ad esempio, ha nelle proprie casse oltre 40 milioni di euro che rischia di non poter utilizzare a causa dell’assurdo meccanismo del Patto. Inoltre, si bloccano gli investimenti, si finisce per distruggere la credibilità degli enti locali, senza distinzioni fra enti virtuosi ed enti con conti fuori controllo, e, soprattutto, si limita la crescita del Paese e lo sviluppo territoriale, con ricadute negative sulle imprese, sull’occupazione e su tutto il tessuto sociale. Il Governo, pertanto, deve rivedere le misure che regolano il Patto di stabilità, dando la possibilità agli enti locali di riattivare investimenti sul territorio e di rimettere in moto l’economia”.

 

La riforma delle Province. “L’Italia – conclude Nasorri – potrebbe ripartire con più forza se attribuisse un ruolo attivo alle amministrazioni locali e a istituzioni come le Province, realtà che possono costruire dal basso la programmazione e la capacità di fare sistema sul territorio. Oggi, invece, siamo di fronte a una delegittimazione senza un disegno credibile di riforma, tanto che si ipotizzano Province come enti di secondo grado con più funzioni di quelle che hanno oggi, ma senza la legittimazione del voto popolare. Su questo tema, non siamo soddisfatti di come la Regione sta portando avanti il riordino degli assetti istituzionali. Dobbiamo recuperare un confronto vero con tutte le realtà locali per una riforma condivisa e funzionale, nell’interesse dei cittadini”.