“La modifica del codice di comportamento dei dipendenti comunali proposta dalla Giunta Valentini non ci convince affatto, assomiglia infatti all’ennesimo provvedimento calato dall’alto e fortemente penalizzante nei confronti dei lavoratori. Da parte nostra abbiamo già inviato le osservazioni per cercare di intervenire su un testo in cui si vanno a toccare le libertà individuali dei lavoratori del Comune. E invitiamo la cittadinanza a fare altrettanto”.
E’ questa la posizione dei consiglieri comunali del gruppo di Siena Rinasce, Eugenio Neri e Giuseppe Giordano, alla vigilia della scadenza del termine ultimo (fissato per domenica 19 gennaio) per presentare osservazioni alla modifica del codice di comportamento dei dipendenti del Comune di Siena.
Nello specifico le osservazioni firmate da Neri e Giordano riguardano il comma 2 dell’articolo 10 ovvero la parte in cui si legge che “nei rapporti privati, comprese le relazioni extra‐lavorative con pubblici ufficiali nell’esercizio delle loro funzioni, il dipendente non sfrutta, né menziona, la posizione che ricopre nell’amministrazione per ottenere utilità che non gli spettino. Il dipendente – prosegue il testo proposto dalla giunta comunale – si astiene dall’esprimere, anche nell’ambito dei social network, giudizi sull’operato dell’Amministrazione che possano recare danno o nocumento alla stessa. Il dipendente non pubblica, sotto qualsiasi forma, sulla rete internet (forum, blog, social network, ecc.) dichiarazioni inerenti l’attività lavorativa, indipendentemente dal contenuto, se esse siano riconducibili, in via diretta o indiretta, all’ente”. Un testo che i consiglieri di Siena Rinasce hanno completamente rivoluzionato: “Nei rapporti privati il dipendente non sfrutta, né menziona la posizione che ricopre nell’amministrazione per ottenere utilità che non gli spettino ed è tenuto al rispetto degli obblighi di riservatezza inerenti l’esercizio della propria funzione”, recita la modifica proposta da Neri e Giordano.
“Il testo proposto dall’amministrazione comunale appare in contrasto con le norme generali dell’ordinamento che garantiscono libertà di opinione ed espressione. Inoltre, il testo proposto dall’amministrazione usa termini che sembrano pregiudizialmente accusare i dipendenti comunali e censurare loro comportamenti, minando alla base il clima di fiducia e collaborazione necessario al buon andamento dell’amministrazione pubblica”, spiegano Neri e Giordano che nelle osservazioni invitano l’amministrazione anche a rivedere tutte quelle parti in cui il codice appare ridondante rispetto alle norme previste dal contratto nazionale e in particolar modo la parte relativa alle assenze per malattia dei dipendenti comunali.