Nuovo codice della strada, i ristoratori preoccupati: “Una legge che influisce sui bilanci ma anche sul mercato”

“Chi prende la macchina?”: è la domanda che probabilmente è andata per la maggiore nelle ultime settimane tra i gruppi di amici prima di andare a cena fuori. Non c’è da nasconderlo, le nuove sanzioni per la guida in stato di ebrezza, hanno sicuramente aumentato la consapevolezza nelle persone. Una misura, quella presa dal Governo, che ha l’obiettivo di ridurre il numero di morti annuali per incidente stradale, ma che sicuramente non va in contro a bar e ristoranti, i quali riducono le vendite di aperitivi o di un buon vino a cena. Pertanto, anche a Siena, i ristoratori non nascondono le loro preoccupazioni.

“Già nelle ultime settimane ci siamo accorti che i clienti stanno più attenti con il vino – commenta Francesco Fagnani del ristorante Bagoga -. Gli amari e i superalcolici non vengono quasi più ordinati, mentre per il vino, ci siamo accorti che nelle cene numerose, c’è sempre una persona almeno che non beve, poiché deve prendere la macchina per portare gli altri. Per i ristoranti del centro storico forse influirà meno, ma per tutti quei locali fuori dalle mura sicuramente, questo nuovo codice della strada inciderà”.

Francesco Fagnani, titolare ristorante Grotta di Santa Caterina da Bagoga

“In queste prime due settimane abbiamo già visto i primi effetti – spiega Andrea Stopponi del ristorante San Desiderio -. Purtroppo, questa situazione influirà molto: qualche giorno fa, per esempio, sono venuti a mangiare due ragazzi a cena e invece di prendere una bottiglia di vino, hanno ordinato solo due calici. Sono dettagli, ma alla fine quando si va a vedere il conto le cose cambiano. Ho sentito parlare ultimamente del vino analcolico, ma per me non è la soluzione giusta”.

Andrea Stopponi, titolare ristorante San Desiderio

Preoccupazioni, che arrivano anche dai baristi, che a volte si trovano a dover inventare nuove forme di aperitivo analcolico.

“Gestisco molti locali a Siena, e in quelli fuori dalle mura stanno iniziando a prendere piede gli aperitivi analcolici – spiega l’imprenditore Giovanni Carli -. Le nuove misure governative le ritengo giuste, perché la strada è davvero pericolosa, però bisogna trovare delle soluzioni: un servizio taxi adeguato, navette apposta dedicate a bar e ristoranti. Organizzando anche catering per cene e feste private, abbiamo visto che per Capodanno, in un evento a Rapolano Terme, vino e superalcolici non sono stati venduti per niente e questo ci mette un po’ in difficoltà. In città, invece, noto che nei gruppi c’è sempre qualcuno che non beve e che si offre come autista per gli amici.

Giovanni Carli, imprenditore

“Nel nostro locale in Piazza del Campo per adesso non abbiamo visto particolari cambiamenti – commenta Fausto Jannaccone del Bar Il Palio -, anche perché molta nostra clientela vive in centro, capisco che per i locali raggiungibili solo in auto è un problema grosso. A livello generale poi, mettere i bastoni tra le ruote al settore enogastronomico non è proprio il massimo, perché rimane comunque uno dei settori di punta del nostro paese”.

Fausto Jannaccone, titolare Bar Il Palio

I dubbi, comunque, rimangono e continueranno nel tempo, ma la cosa di cui sono certi i titolari è una: il vino analcolico non può sostituire il vero vino.

Pietro Federici

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