#OpenPd: verso il congresso per definire la proposta politica e culturale del Pd

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Le vicende interne al Partito democratico, il congresso alle porte e le prospettive per il futuro del partito e del Governo Letta sono state al centro dell’appuntamento con “#OpenPd” che si è svolto ieri, domenica 25 agosto, presso lo spazio dibattiti della Festa democratica senese. All’incontro hanno partecipato i deputati Pd, Dario Parrini e Luca Sani, il segretario provinciale del Pd di Siena, Niccolò Guicciardini e il segretario comunale del Pd di Siena, Alessandro Mugnaioli.

“La condanna di Berlusconi – ha detto Dario Parrini – deve essere rispettata. In molti danno al Pd la responsabilità di questa scelta, ma in realtà è il Pdl che deve scegliere se far prevalere gli interessi del Paese e il rispetto della legalità o portare il Governo a una fine anticipata per andare incontro alle esigenze del loro leader. Tornare alle urne adesso sarebbe grave per l’Italia, che ha bisogno di mettere in sicurezza la sua economia, di una proposta di legge unitaria sul finanziamento pubblico ai partiti e di approvare una riforma elettorale che consenta di avere un vincitore e un governo che riesca a stare in piedi per cinque anni. Tornare alle urne con il Porcellum non risolverà la situazione. In ogni caso, però, la priorità del Pd deve essere il congresso, smentendo le voci e le dichiarazioni che paventano la possibilità di andare avanti anche senza un passaggio così importante per un partito democratico che culmini con delle primarie aperte”.

“È necessario – ha detto Luca Sani – che il Governo rimanga in piedi per portare avanti alcune questioni fondamentali per gestire la crisi e orientare il Paese verso un orizzonte di crescita e di sviluppo. In questo contesto anche il Pd deve fare la sua parte, inaugurando un percorso di riflessione, quello del congresso, che consenta di capire gli errori commessi e i limiti di questo partito per creare una forza politica più coesa. In questi primi mesi il Governo Letta ha dato alcuni segnali importanti, come l’approvazione del decreto del fare, che dà risposte, seppure parziali, ad alcuni settori, in controtendenza al clima di eccessiva austerità del Governo Monti. Se il governo proseguirà, però, andrà scongiurato l’aumento dell’Iva e dovrà essere affrontato il passaggio della legge di stabilità. Il Pd, dal canto suo, dovrà dare un forte segnale con il congresso, che dovrà essere un’occasione per riparare le debolezze interne e orientarsi verso un orizzonte di uguaglianza e solidarietà”.

“Dalla provincia di Siena – ha aggiunto Niccolò Guicciardini – è partito da più di un mese l’appello per convocare subito il congresso, individuando quanto prima le regole e le tempistiche necessarie. È necessario chiudere questa fase in cui si parla solo all’interno degli organismi dirigenti e aprirsi agli iscritti, ai nostri elettori, alla base, all’anima del nostro partito, che è rimasta profondamente delusa dagli errori commessi in questi mesi a livello nazionale. Il congresso deve essere un’occasione di partecipazione da parte di tutti, un momento di riflessione per costruire la proposta politica del Pd basandoci su parole chiave come lavoro e precarietà, e cercando di dare risposte alle domande che ci vengono poste quotidianamente. Ritrovare il contatto diretto con il territorio e con la realtà sarà fondamentale per costruire la nostra proposta politica”.

“Gli errori del Pd sono evidenti – ha detto Alessandro Mugnaioli – ed evidenti sono state anche le divisioni interne al partito. È normale che in molti abbiano perso la fiducia nel nostro progetto, ed è da qui che dobbiamo ripartire in vista del congresso. I mesi che ci attendono sono indispensabili e ci auguriamo che il congresso sia partecipato, che gli iscritti si sentano ampiamente coinvolti e che possa essere un’occasione per parlare del Pd e per mettere a punto gli strumenti necessari per affrontare la situazione economica e sociale che stiamo vivendo. Per fare questo è necessario trovare una sintesi tra le diverse correnti che animano il Pd, facendole convergere in una proposta politica e culturale comune, che sia in grado di definire un partito che non lavora solo per le elezioni ma che affronta le questioni quotidiane e ordinarie con la stessa enfasi e lo stesso impegno che mette nelle campagne elettorali. Un partito vicino ai cittadini, umano e responsabile, in cui le persone possano riconoscersi”.