«Rispondo con piacere all’appello dei lavoratori precari di Mano Invisibile che ieri chiedevano ai candidati a sindaco della città di Siena di fare una scelta di campo netta rispetto al tema del lavoro, a partire proprio dalle realtà su cui l’amministrazione comunale può intervenire direttamente. Credo che la questione della qualità del lavoro sia oggi elemento centrale e non separabile da quello delle prospettive occupazionali che non devono e non possono essere analizzate esclusivamente da un punto di vista quantitativo».
Con queste parole Pasquale D’Onofrio candidato sindaco di Sel alle primarie del centrosinistra risponde all’appello pubblico dei lavoratori di “Mano Invisibile” pubblicato da alcuni giornali.
«Anche nella nostra città il panorama lavorativo è ormai una giungla fatta di contratti a progetto che celano rapporti di subordinazione identici a quelli di un contratto da dipendente, senza che siano però previsti gli stessi diritti, stage e tirocinii senza alcun valore formativo, come quelli offerti da un noto brand di intimo per formarsi come addetto alle vendite. Parliamo di retribuzioni che possono essere anche di 500 euro al mese e contratti irregolari che pur non riuscendo a nascondere condizioni di sfruttamento inaccettabili rischiano addirittura di diventare la norma».
«Una classe dirigente che ha l’ambizione di essere fautrice del rinnovamento e capace di traghettare la città fuori da questa crisi, non può permettersi di alimentare fenomeni di questo tipo. Le aziende e le società che hanno una partecipazione pubblica, diretta o indiretta che sia, del Comune di Siena devono rifiutare qualsiasi collaborazione con tutti quei soggetti che usano il lavoro precario come forma contrattuale prevalente. Io mi impegno, in caso di una mia elezione, ad interrompere, già nei primi sessanta giorni di governo, qualsiasi forma di rapporto con i soggetti di cui sopra. Le aziende che vorranno proseguire la collaborazione dovranno mettersi in regola immediatamente e, nel segno della trasparenza, mettere a disposizione del committente un rapporto periodico sulle condizioni contrattuali e retributive dei propri lavoratori».
«Chiudere gli occhi o mancare di coraggio di fronte a questa situazione significa rendersi colpevoli di un peggioramento generale delle condizioni di vita e di una radicale trasformazione della nostra città. Noi invece vogliamo una Siena viva, capace di valorizzare le sue intelligenze e professionalità, capace di tutelare i suoi cittadini e le sue cittadine senza costruire mediazioni al ribasso sulle loro spalle. È questo il rinnovamento che propongo con la mia candidatura: non sterili proclami ma azioni concrete per rilanciare la città e per sorprendere Siena insieme a tutti voi».