Sulla scia della mobilitazione lanciata nei giorni scorsi da Niccolò Guicciardini e dal Pd provinciale, che ha ottenuto molte adesioni di istituzioni, cittadini, organizzazioni e associazioni, il Pd cittadino ha ribadito, con una riunione della propria direzione tenutasi lo scorso lunedì 24 settembre, la necessità di adottare criteri trasparenti ed equanimi nella proposta di riorganizzazione istituzionale che dovrà essere elaborata in Toscana.
“Una discussione – si legge nella nota del Pd di Siena – che prenda avvio prima di tutto dalle funzioni da assegnare ai nuovi enti e che ponga rimedio, per quanto possibile, a un provvedimento pasticciato che non produrrà i risparmi attesi e finirà per allontanare i servizi dai cittadini. La proposta avanzata nel mese di agosto dal presidente della Regione, Enrico Rossi di organizzare la Toscana in tre aree vaste, rimane una base valida sulla quale discutere. Lo dice anche una ricerca dell’Irpet che è necessaria, proprio per evitare che si vadano a ricercare aggregazioni di convenienza, senza tenere conto della vocazioni dei territori e delle relazioni che intercorrono tra di loro. Alcune proposte in campo ci lasciano infatti molto perplessi e non tengono conto del fatto che le tre aree vaste hanno una loro fisionomia: la Toscana centrale, dove è nato e si sviluppato il modello di rilancio della piccola e media impresa e che si allunga fino al senese, all’aretino e al pisano; la costa, dove esiste un’economia del mare; la Toscana del sud che ha caratteri anche rurali, di pregio ambientale, con un economia più terziaria”.
“Di fronte a un disegno oggettivo e non inquinato da ragioni di campanile e di parte – continua la nota – Siena ha dato la disponibilità a un’aggregazione che andava anche oltre i parametri di legge e portava a fare solo tre province in Toscana. Se, come sembra, questo disegno sta tramontando, a causa delle pressioni territoriali, andando verso delle deroghe, diventa evidente che dovranno essere rivisti i parametri di legge che hanno favorito alcune regioni e penalizzato fortemente altre come la Toscana. Proprio per questo il Pd di Siena chiede ai propri consiglieri regionali e ai propri parlamentari, nel caso si presentino deroghe di qualsiasi tipo, di assumere ogni iniziativa affinché vengano rivisti i parametri, assumendo come sufficiente quello dell’estensione territoriale, a cui la provincia di Siena corrisponde in pieno, o diminuendo quella della popolazione fino a 250 mila abitanti, che aumenterebbe di cinque le province italiane, già dimezzate. Siamo fiduciosi che ci sarà il loro pieno impegno”.