«Fermiamoci un attimo e recuperiamo lucidità. Fermiamo questa escalation autolesionista che sta polverizzando il centrosinistra in cui ciascuno si muove tatticamente concentrato sul proprio destino. Le primarie devono servire per trovare il candidato migliore di una coalizione, quello che rappresenta la fetta più ampia di popolazione anche oltre il recinto dei partito. L’obiettivo secondario delle primarie è quello di unire forze politiche con obiettivi analoghi e ricette diverse per raggiungerli. Se noi ci chiudiamo in un fortino senza ascoltare le richieste che provengono da dentro e da fuori i partiti, facciamo delle primarie zoppe, inutili».
Così Pasquale D’Onofrio interviene per chiedere una deroga ai partiti del centrosinistra per permettere a tutti di partecipare alle primarie di coalizione per la scelta del sindaco di Siena.
«Fermiamoci e ricominciamo. Chiediamo una deroga, allarghiamo la partecipazione con nuovi candidati e nuovi cittadini disposti a sostenerci ed eventualmente diamoci nuove scadenze visto che oramai le elezioni amministrative si celebreranno dopo quelle politiche. Vogliamo dare a tutti, a chiunque presenti 1500 firme (come sostenuto in sede regolamentare), la possibilità di confrontarsi direttamente con le primarie e con i cittadini».
«In palio c’è qualcosa di più importante: il destino della città che aspetta risposte e proposte coerenti e concrete capaci di promuovere un reale processo di cambiamento attraverso la democrazia e la cessione di sovranità. Risposte che potranno venire soltanto attraverso un confronto ampio e partecipato. E’ questo, a nostro avviso, l’unico strumento in grado di impedire di consegnare la città ad uno schieramento fatto dai peggiori trasversalismi e ricoperto da una pietosa foglia di fico. Se iniziamo denigrando quel processo di legittimazione democratica che sono le primarie come possiamo chiedere la fiducia ai cittadini sulla reale volontà di cessione di sovranità? Già ad oggi le primarie sono state mortificate da eccessive chiusure da una parte e da inspiegabili tentennamenti dall’altra».
«Noi di Sel siamo sempre stati a favore di questo strumento ma non possiamo legittimare oggi che queste vengano usate per un regolamento di conti all’interno di un partito. Le primarie sono un esercizio di democrazia sostanziale e non soltanto formale, al quale non vogliamo rinunciare. Noi abbiamo un nostro candidato e siamo disponibili a fare un passo indietro in nome della democrazia e della partecipazione. Fermiamoci e ricominciamo ripartendo dalla volontà popolare».