“In questo clima torrido dove i traghettatori delle anime si dividono fra Tiamat e Spread, occuparsi delle vicende della nostra Provincia è quasi un paradosso ateo, in un contesto fondamentalista, soprattutto quando le province dovranno essere tolte come istituzioni e mantenute come decantazione degli sprechi e delle funzioni. Le poche cose interessanti che ancora si discutono non trovano mai spazio nelle note della stampa di potere o nelle news istituzionali, quindi, anche per meritarmi la notevole consistenza del gettone di presenza, mi sembra doveroso far notare come la politica ha bisogno di ritrovare la sua giusta dimensione senza la quale né la dittatura dei mercati e tantomeno il servilismo delle cupole riusciranno a portarci fuori da questo marasma dove quel poco di buono che avevano fatto i partiti nel dopoguerra è lasciato all’estrema unzione del qualunquismo e del giustizialismo virtuale dell’epoca dei Pod e dei tribunali di Minosse. Nell’ultimo consiglio provinciale del 12 luglio scorso, il PD, e le altre forze democratiche compreso il PDL di berlusconiana memoria, si sono affrettati a votare unanimi a sostegno del Made in Italy, dando pieno appoggio ad un disegno di legge (n. 3211 “Norme sulla qualità e la trasparenza della filiera degli oli di oliva vergini”) che all’art. 14 nasconde il trucchetto della new energy speculation e cioè l’incentivazione della produzione energetica in agricoltura attraverso l’utilizzo dell’olio cattivo (che non dovrebbe esistere in un territorio mediterraneo come il nostro) e gli scarti dell’agricoltura (incentivo: 730€/MWhe). Il nostro gruppo ha votato no, ponendo e ponendosi due domande:
1. Se l’agricoltore produce solo l’energia che gli serve, fa sicuramente un buon investimento aziendale perché risparmia di pagare le bollette dell’ENEL, per cui non è interessato all’incentivo;
2. Se l’agricoltore è interessato all’incentivo è costruisce impianti a bomassa e/o biogas in tutta la provincia come stanno facendo a Gallina, San Quirico d’Orcia, Montepulciano etc… e si appresta a fare in altre zone della provincia e la produzione energetica supera ampiamente il fabbisogno aziendale e viene anche incentivato con soldi dei cittadini e dalla vendita speculativa all’Ente distributore, non mi pare che stia sostenendo la qualità dei prodotti agricoli, ricchezza inestimabile delle terre senese, mi sembra invece che stia cambiando mestiere!
Allora delle due l’una o si diventa produttori di energia o si resta agricoltori ed anche con il giusto sostegno della contribuzione generale si continua a produrre cibi ed alimenti in “vera filiera corta” riuscendo a vendere a prezzi competitivi e magari a portare sulle tavole degli stessi senesi cibi di qualità al posto di quelli comprati nei discount e prodotti chissà dove! Se avessimo risposto a questi quesiti, ci saremmo risparmiati sia il sostegno proposto dall’Assessore Betti che la mozione strumentale ed indecorosa, presentata dal consigliere Taccioli (sempre PD) che in pieno appoggio al centro-sinistra di Buonconvento, vuole valutare meglio e con i cittadini, prima di autorizzare la costruzione di 3 centrali a biogas, perché rischierebbero si squilibrare il bellissimo territorio. Giusto, ma perché a San Quirico non si è tenuto conto dei cittadini, contavano di meno? E quelli di Gallina, contavano per niente? E la Val d’Orcia non è un bellissimo territorio agricolo e patrimonio inestimabile per la funzione tipica della cultura “agri-turistica” della nostra provincia o addirittura delle Nazioni Unite?! Bene, allora, prima che chiuderanno le Provincie ed ogni comune potrà fare come gli pare e magari le centrali a biogas potranno nascere al confine del comune limitrofo, in modo che la puzza la sentiranno gli altri, mentre saranno salvaguardati quelli del proprio orticello; perché non ci si affretta a pianificare meglio il territorio ed invece di incentivare speculazioni a scacchiera non si qualifica seriamente l’agricoltura e si produce vera energia sostenibile e senza speculazioni? Perché non la si finisce con questa strumentalizzazione dei voti e si comincia (o si ritorni) a fare politica seriamente?”.
Antonio Falcone
Consigliere provinciale Rifondazione-Comunisti Italiani