Percentuali ancora basse nella provincia di Siena per quel che riguarda l’affluenza ai referendum (leggi l’articolo). C’è tempo per votare fino alle 23.
Questi i cinque quesiti referendari.
SCHEDA ROSSA – Abolire il decreto legislativo del 2012 – la cosiddetta legge Severino – sulla incandidabilità, ineleggibilità e decadenza automatica per i parlamentari, per i rappresentanti di governo, per i consiglieri regionali, per i sindaci e per gli amministratori locali in caso di condanna. È quanto propone il quesito referendario – scheda rossa – su cui i cittadini sono chiamati a esprimersi. È il primo dei quesiti ammessi dalla Corte Costituzionale lo scorso febbraio: l’abrogazione avrebbe come conseguenza il venir meno dell’intera legge. Si tratta di un punto che non è in alcun modo, invece, toccato dalla riforma Cartabia sull’ordinamento giudiziario e del Csm che, dopo l’approvazione della Camera, è ora in attesa del vaglio del Senato.
SCHEDA ARANCIONE – Limitare la carcerazione preventiva per il pericolo di “recidiva” solo ai reati più gravi. È quanto propone il quesito referendario numero 2 (scheda arancione). In particolare, il quesito propone di intervenire sull’articolo 274 del codice di procedura penale, abrogandone l’ultima parte, nella quale si parla di “reiterazione del reato” tra i motivi per i quali, anche in relazione a reati di minore gravità, è possibile disporre una misura cautelare personale.
SCHEDA GIALLA – Eliminare la possibilità per un magistrato di passare, nel corso della carriera, dalla funzione requirente – ossia di pubblico ministero – a quella giudicante o viceversa. È la proposta contenuta nel terzo quesito referendario (scheda gialla). Il tema del passaggio dalle funzioni di pm a quelle di giudice e viceversa è uno dei “nodi” che viene affrontato anche dalla riforma Cartabia sull’ordinamento giudiziario, già approvata alla Camera e in attesa del vaglio del Senato. Le norme attualmente in vigore prevedono che un magistrato possa, nel corso della sua carriera, cambiare funzioni per un massimo di quattro volte: la riforma in itinere, invece, propone che un tale passaggio possa avvenire soltanto una volta.
SCHEDA GRIGIA – Rivedere il sistema di valutazione dei magistrati dando maggior peso alla parola dei “laici” – avvocati e professori universitari – che siedono nel direttivo della Cassazione o nei consigli giudiziari. È il tema del quarto quesito (scheda grigia). Con questo referendum si chiede l’abrogazione delle attuali norme che regolano le competenze di tali componenti laici, oggi esclusi dalle valutazioni professionali delle toghe, per prevedere invece il loro diritto di voto – e non solo quello dei magistrati – su deliberazioni di questo tipo. Sullo stesso ambito, ma in modo meno ampio, incidono anche alcune previsioni contenute, in forma di delega, nella riforma Cartabia che ora è al vaglio del Senato: in base a queste, gli avvocati potrebbero votare sulla professionalità dei magistrati solo se c’è una segnalazione su fatti specifici.
SCHEDA VERDE – Via l’obbligo per un magistrato che intende candidarsi alle elezioni per i togati al Csm di trovare da 25 a 50 firme per presentare la sua candidatura. È la proposta contenuta nel quesito referendario numero 5 (scheda verde) che tocca il sistema elettorale per il Consiglio superiore della magistratura, tema che è tra i punti principali della riforma Cartabia, approvata dalla Camera e in attesa dell’esame del Senato. Attualmente, infatti, per candidarsi come togato a Palazzo dei Marescialli, un magistrato deve depositare almeno 25 firme di colleghi: l’abolizione di questa norma, secondo i promotori del referendum, favorirebbe la presentazione di candidature libere, sciolte, dunque, dalle cosiddette “correnti” della magistratura. Anche la riforma Cartabia non prevede le liste e delinea un sistema elettorale misto, basato su candidature individuali.