Dal salvataggio del Monte dei Paschi al rilancio della sanità e dell’industria: Eugenio Giani a Siena rivendica le scelte del passato e traccia le priorità per il futuro della città e della Toscana.
Se nel 2020 non avessimo difeso Mps dal rischio di fusione con Unicredit, oggi non parleremmo più di una banca autonoma. Invece il Monte, grazie a quella reazione e a quella voglia di riscatto, è arrivato addirittura ad acquisire Mediobanca – le sue parole-. È la dimostrazione che questa città ha ancora molto da dare”, ha detto il presidente della Regione e candidato del centrosinistra.
Giani ha poi richiamato i progetti in corso sulla sanità: “Alle Scotte stiamo investendo oltre 50 milioni per il padiglione volano. Consentirà di ampliare gli spazi e avviare una ristrutturazione complessiva. È la Siena dell’accoglienza, dell’inclusione e della modernizzazione, che guarda anche al settore farmaceutico e industriale”.
Sul futuro dello stabilimento Beko, il governatore ha accolto positivamente la visita del ministro Urso: “Un segnale che accogliamo in senso costruttivo. Per noi resta centrale garantire prospettive occupazionali e industriali solide”.
Non meno netta la posizione sui centri per il rimpatrio. “Nella parola Cpr c’è un’illusione: si dice ‘si rimpatriano’, ma se non ci sono convenzioni con i Paesi di origine, le persone restano dentro mesi e mesi. Diventano luoghi di degrado, gestiti da cooperative al massimo ribasso, senza personale qualificato. In Toscana non li voglio. Prima si riformino, poi se ne riparla”.
Marco Crimi