A seguito della notizia sulla statalizzazione delle scuole comunali di Siena, sono nate le reazioni da parte dei gruppi politici che hanno voluto esternare le loro riflessioni sul tema. “Esternalizzare le scuole comunali vuol dire rinunciare ad un’eccellenza senese”. Così si esprime l’associazione in Campo che, in un comunicato stampa, ripercorre i 9 mesi di amministrazione comunale nell’ambito scolastico, citando anche il mancato ricevimento dei libri scolastici su cui studiare, servizio di spettanza del Comune, giunti dopo mesi dall’inizio dell’anno. Cenno anche alla Scuola Saffi e alle violenze sui minori in un asilo domiciliare : “un danno imprevisto dovuto al maltempo alla Scuola Saffi, ci può stare; quel che non apprezziamo è che i bambini vengono spostati come pacchi tra altre sedi, mensa e palestra per poter fare i lavori, e vengono fatti rientrare nelle loro aule, mentre il cantiere è ancora attivo, per spostarlo nuovamente pochi giorni dopo e fino alla fine dell’anno. Per la prima volta da quando nel 1993 sono stati autorizzati primi nidi domiciliari le forze dell’ordine sono costrette a intervenire per mettere i sigilli ad uno di questi gestito da privato con accuse gravi. Il nido autorizzato dal Comune pochi mesi prima, forse poteva essere controllato ad inizio attività? “. In Campo conclude rivolgendosi direttamente all’assessore Clio Biondi Santi:
“Ci chiediamo se l’Assessore Biondi Santi che non ha maturato una esperienza diretta di Nido e Scuole se non come utente, e con una diversa formazione professionale, aziendale, spesa nell’attività di famiglia e studi all’estero, sia in grado di indirizzare la gestione di un’organizzazione complessa come quella dei Servizi educativi all’Infanzia del Comune di Siena. È compito di un assessore dare gli indirizzi politici a dirigenti e uffici, e supervisionare una realtà che ogni giorno impegna circa novanta persone tra insegnanti ed educatrici e circa 50 persone tra cuoche e custodi, e accoglie un numero molto vicino a 800 bambini, tra nidi e scuole infanzia.Considerati i precedenti sopra citati, riferiti ai primi pochi mesi di attività, ci permettiamo almeno qualche perplessità sulle reali intenzioni dell’Assessore Biondi Santi, che siamo certi avrà la cortesia di rassicurarci in consiglio comunale.Non vorremmo infatti che per non sacrificare l’Assessore ad un maggior impegno venissero sacrificate le scuole comunali, che da anni sono un’eccellenza senese”.
Espone perplessità anche Fulvio Mancuso di articoloUno Siena:
“Siamo molto preoccupati per il destino delle scuole e degli asili nido comunali. Statalizzazione e esternalizzazione sono due meccanismi che mettono a rischio la qualità dei servizi educativi e i diritti dei lavoratori” così si legge in un comunicato stampa.
“Come ArticoloUno-Mdp Siena – ha dichiarato il coordinatore provinciale Fulvio Mancuso – esprimiamo tutta la nostra preoccupazione per queste decisioni: esse sono il frutto di una visione che getta le basi per un forte indebolimento della qualità di questi servizi educativi, riconosciuti da tutta la comunità senese come un’eccellenza nel percorso di crescita della persona. Si tratta di un patrimonio che non ‘appartiene’ al Comune ma alla nostra comunità nella sua interezza, fatta di famiglie, di genitori e di bambini, come è stato giustamente sottolineato”. ArticoloUno delinea anche i rischi riguardanti la professionalità del personale e i percorsi dei progetti educativi: in particolare, il ricorso all’esternalizzazione per coprire il fabbisogno lavorativo, non può non far riflettere e sollevare più di un interrogativo circa la piena e coerente attuazione dei percorsi educativi nonché sui livelli di tutele per i lavoratori che verranno integrati nel sistema comunale degli asili nido tramite procedure di appalto esterno. “Spero vivamente che l’Amministrazione ci ripensi – ha concluso Mancuso – e che la logica della progressiva riduzione del personale dipendente del Comune non prevalga rispetto alla priorità di continuare ad assicurare servizi essenziali di eccellenza, come quelli erogati ai nostri cittadini in materia di educazione infantile”.
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