Sei sindaci del territorio senese scrivono una lettera, che indirizzano all’assessore comunale di Siena con delega all’istruzione Paolo Benini. I sei primi cittadini sono il sindaco di Monteroni d’Arbia Gabriele Berni, il sindaco di Castelnuovo Berardenga Fabrizio Nepi, il sindaco di Asciano Fabrizio Nucci, il sindaco di Monteriggioni Andrea Frosini, il sindaco di Sovicille Giuseppe Gugliotti, il sindaco di Gaiole in Chianti Michele Pescini: “Non meriterebbe perdere tempo con le dichiarazioni dell’assessore Benini e con i suoi goffi tentativi di nascondere dietro le continue offese ai sindaci dei Comuni vicini le proprie inadeguatezze e le sue scelte insensate, ma, purtroppo, le sue azioni hanno avuto e continuano ad avere conseguenze pesanti sulla vita delle persone e delle famiglie. La successione dei fatti è chiara: ormai diversi mesi fa, il buon Benini, potendo dare finalmente libero sfogo al suo ‘razzismo municipale 2.0’, decide in maniera palesemente e ingiustificatamente discriminatoria di applicare ai soli studenti residenti in altri Comuni che frequentano le scuole di Siena un sovrapprezzo di 2 euro al giorno (2 euro al giorno!) sulla quota massima richiesta per il servizio mensa. Genitori e sindaci dei Comuni limitrofi si mobilitano a più riprese e insistentemente per chiedereche la delibera sia ritirata e si torni al previgente regime che prevedeva l’applicazione della quota massima per i non residenti (senza possibilità di ricevere sconti collegati all’Isee, ma anche senza sovrapprezzi!)”.
Proseguono i sei sindaci: “L’assessore inizia ad agitarsi più del solito, sfoderando nelle sue dichiarazioni tutta la profondità del suo pensiero; fa muro senza neanche ascoltare, rimanda ai mittenti la richiesta invitando i genitori a farsi sostenere dai loro sindaci (naturalmente infarcendo il tutto con il consueto e sempre molto pertinente campionario di epiteti: comunisti, catto-comunisti, ecc..). Tradotto: ‘Chiedete ai vostri sindaci (che, evidentemente, hanno scritto in fronte: Jo Condor) di utilizzare le risorse dei loro bilanci per sostenere i costi della mensa del Comune di Siena’. Alle sollecitazioni e alle richieste di incontro rivolte all’assessore Benini, quest’ultimo oppone le solite chiusure. Poi si arriva ad oggi: all’improvviso, il Comune di Siena, rendendosi conto dell’abnormità della sua decisione, fa una parziale marcia indietro e riduce la sovrattassa (il solo sovrapprezzo di 2 euro) per le famiglie con più bassi livelli di Isee. Attenzione: non cancella l’extraprezzo, come sarebbe giusto, ma semplicemente lo riduce un poco e solo per alcuni… E, naturalmente, per mantenere la solita postura, si accompagna la nuova deliberazione con un comunicato stampa che, secondo l’ormai barbosissimo copione, prova a scaricare le responsabilità sui soliti sindaci. In sintesi: Benini inventa questa assurda delibera, tenta di metterci una pezza, poi si spaccia per salvatore dei meno abbienti e prova a incolpare altri (i comunisti, catto-comunisti, ecc…). Tutto questo, in prossimità del 9 febbraio, quando era previsto un incontro con i sindaci e il Presidente della Provincia, che, ovviamente, a causa dell’atteggiamento dell’assessore senese, è saltato”.
Conclude la nota: “Noi sindaci continueremo ad occuparci dei nostri cittadini come abbiamo fatto finora chiedendo all’assessore Benini un atteggiamento serio e responsabile, ritirando quella vergognosa delibera e quella inconcepibile discriminazione nei confronti dei non residenti. Allo stesso tempo, ci auguriamo che finisca presto la stagione di sterile ‘sovranismo’ che ha caratterizzato l’amministrazione senese degli ultimi anni e si possa tornare ad un clima di maggior dialogo e di più serena e proficua collaborazione interistituzionale”.