Un confronto sulle politiche culturali per Siena e provincia, che ha coinvolto i rappresentanti delle istituzioni, gli esponenti democratici e gli operatori culturali, con sullo sfondo la sfida per Siena capitale europea della cultura 2019, si è tenuto nei giorni scorsi alla Fortezza medicea con gli ‘stati generali della cultura’ promossi dal Pd provinciale. Tanti gli ospiti intervenuti nel corso del pomeriggio: il sindaco di Siena, Franco Ceccuzzi; l’assessore provinciale alla cultura, Marco Saletti; la deputata Pd Susanna Cenni; Marco del Ciondolo, responsabile cultura del Pd provinciale; Carlo Francini, coordinatore del comitato tecnico-scientifico dell’Associazione delle città e dei siti Unesco; e Paola d’Orsi, coordinatrice del gruppo di lavoro provinciale sulla via Francigena. Sono intervenuti tra gli altri anche Anna Carli, già rettore del Santa Maria della Scala; Andrea Cresti, direttore artistico della Compagnia del teatro povero di Monticchiello; e Gianni Resti, presidente della Fondazione Musei Senesi. Le conclusioni sono state affidate al presidente della provincia, Simone Bezzini e al segretario provinciale del Pd, Elisa Meloni.
Del Ciondolo: “Dibattito appassionato con cittadini e operatori culturali”. “Credo che l’iniziativa tenutasi al Bastione San Filippo – dichiara Marco Del Ciondolo – avrà nel breve periodo un seguito importante. I contenuti delle relazioni presentate hanno offerto spunti di riflessione e indicazioni di prospettiva, rimettendo al centro del dibattito politico ed istituzionale della nostra provincia le tematiche culturali. Nel parlare di beni artistici, architettonici o di arti performative in terra di Siena, si corre il rischio di dare troppo per scontato o peggio di parlarsi addosso: il confronto avvenuto in Fortezza è stato invece appassionato e carico di suggerimenti che il partito democratico senese dovrà ora approfondire e tradurre in programmi di lavoro. Per questo, e per la presenza qualificata di tanti amministratori, mi sento di prevedere una sicura continuazione al dibattito che ben oltre l’orario previsto abbiamo portato avanti. Un sincero ringraziamento a tutti quelli che hanno contribuito all’organizzazione ed ai partecipanti”.
Ceccuzzi: “Siena capitale della cultura, grande opportunità per il territorio”. “Si è da poco insediato ufficialmente il comitato internazionale – ha detto Franco Ceccuzzi nel suo intervento dedicato a Siena capitale europea della cultura – un pool di esperti che apporterà competenze di grandissimo valore al progetto di candidatura e che proprio in questi giorni è a Siena per un primo contatto con la città. La sfida di Siena capitale della cultura è un’opportunità per tutto il territorio, un’occasione per ripensare le nostre politiche culturali ma anche per incidere concretamente sul nostro tessuto produttivo, favorendo l’imprenditorialità giovanile a cominciare dalle applicazioni legate alle nuove tecnologie, sulle quali a Siena possiamo disporre di professionalità di primissimo livello. Per essere competitivo, il progetto di candidatura dovrà sperimentare formule nuove, in grado di rilanciare l’esperienza culturale come momento di cittadinanza attiva, in un’ottica di coesione ed inclusione sociale e di sostenibilità ambientale. Cuore della sfida sarà il Santa Maria della Scala, ma anche altre progettualità sulle quali il Comune è impegnato: dal nuovo auditorium che sarà realizzato in Fortezza; al centro delle arti performative; al recupero delle antiche mura –conclude il sindaco – che potrà partire una volta realizzato il passaggio di proprietà dal demanio all’amministrazione comunale”.
Bezzini: “Investire per fare di Siena un distretto culturale”. “Investire sulla cultura – ha detto il presidente della Provincia, Simone Bezzini – può diventare uno degli ingredienti fondamentali per aprire una nuova fase dello sviluppo sostenibile del nostro territorio. Per questo occorre puntare con decisione sulle politiche tese a far diventare la provincia di Siena un vero e proprio distretto culturale, a partire dalla tutela e valorizzazione delle positive esperienze di rete già esistenti, come Redos, la Fondazione dei Musei senesi e il coordinamento dei Festival. In un momento di ristrettezze di risorse, infatti, è necessario avere il coraggio di produrre radicali innovazioni organizzative nella gestione delle attività e dei beni culturali, superando localismi e particolarismi. La Provincia di Siena porterà il suo contributo alla sfida per Siena Capitale della cultura 2019, un’opportunità non solo per il capoluogo ma per tutto il territorio”.
Meloni: “Occasione per ripensare il nostro modello complessivo di sviluppo”. “La progettazione delle politiche culturali – dichiara Elisa Meloni – si inserisce in un ragionamento complessivo che dobbiamo fare sul modello di sviluppo del nostro territorio. Il patrimonio culturale di cui Siena e il territorio dispongono è ovviamente una parte fondamentale di questo modello. La sfida di Siena capitale europea della cultura è quindi una grandissima opportunità per fare, partendo dalle eccellenze che abbiamo, un salto in avanti nella capacità di relazionarci con l’Europa e col mondo; di aprirci a nuovi circuiti turistici di qualità; di proiettarci in una nuova dimensione internazionale; di produrre innovazione in termini sia di valorizzazione che di gestione. La candidatura richiederà anche uno sforzo di partecipazione, da parte dei singoli cittadini e delle associazioni, di tutto il territorio e di coloro che hanno a cuore il buon esito del progetto. La differenza la faranno le idee, le progettualità. Sarà quindi importantissimo il coinvolgimento dei più giovani e bene sta facendo il comune di Siena ad attivarsi in questa direzione. Non si tratterà di esporre al meglio i nostri‘gioielli’ dell’arte o del paesaggio, né di elaborare un grande calendario di eventi, ma piuttosto di ripensare complessivamente l’offerta culturale del territorio, declinandola in modalità nuove – conclude Meloni – e avvalendosi delle competenze e delle progettualità migliori”.