Siena non deve essere la nuova “terra di mezzo”. Non ci troviamo a rileggere il “Signore degli Anelli”, la famosa trilogia romanzesca di Tolkien, ma Siena rischia comunque di trasformarsi nella nuova terra di mezzo, quella posta tra Firenze e Grosseto.
Non sarà popolata da folletti e creature immaginarie, ma la scelta risponde comunque a presupposti alquanto creativi, più che altro di natura matematica, che disconoscono la natura e la consistenza del territorio e della sua popolazione.
Comprendiamo e condividiamo l’esigenza di razionalizzare le istituzioni, tuttavia riteniamo che il fine potesse essere raggiunto percorrendo altre vie, tenendo presente il rapporto Stato - cittadini e mettendo al primo posto non solo i risparmi ma anche la partecipazione democratica alle scelte.
La definizione di aree omogenee, ottenuta attraverso l’espansione dei confini del capoluogo e l’accorpamento dei piccoli comuni limitrofi, magari prevedendo delle circoscrizioni che garantissero il legame con il territorio e l’identità della comunità, pur assicurando risparmi effettivi, avrebbe migliorato i servizi pubblici garantendo efficienza e risposte più immediate ai bisogni di cittadini e imprese.
Oggi, invece, dovendo affrontare il problema della ripartizione delle competenze e delle articolazioni funzionali, si corre il rischio di aggiungere confusione ai processi amministrativi ed emerge il pericolo di cancellare quegli elementi identitari dei territori che concorrono a conservare aggregazione e solidarietà.
Al di là delle questioni meramente campanilistiche, riteniamo doveroso e indispensabile che siano intraprese tutte le iniziative necessarie affinché Siena, quale capoluogo provinciale, possa conservare il ruolo di centro culturale della Toscana che ha da sempre ricoperto non tanto e non solo in campo politico economico e amministrativo, ma anche e soprattutto in campo culturale con particolare riferimento alla produzione artistica e alla formazione universitaria.
Proprio perché non vogliamo essere la nuova "terra di mezzo" noi Socialisti Riformisti proseguiremo ad essere concretamente al fianco del Presidente della provincia Simone Bezzini nella conduzione di questa battaglia e invitiamo tutti e compagni ad essere presenti giovedì 15 novembre alle ore 17.30 in piazza Duomo, per una massiccia e forte presenza alla mobilitazione contro il decreto del governo.
Il Segretario Provinciale Psi Siena
Massimo Braida