“L’obiettivo principale è dedicarsi anima e corpo alla senesità”. È questo il messaggio lanciato dal candidato sindaco Massimo Sportelli in occasione della presentazione dei risultati sulle analisi del bilancio svolte dal suo gruppo di lavoro e delle proposte inerenti la giustizia paliesca. L’economia e il Palio sono infatti le due tematiche su cui si regge la stessa città di Siena.
Il corpo, come è stato definito dallo stesso Sportelli è il mondo economico, intorno a cui ruotano le risorse e si definisce il bilancio. “Come ben sappiamo, Siena viene da un periodo di crisi in cui la cautela negli interventi si è trasformata in paralisi e in depressione materiale e morale. È necessario riattivare un circolo virtuoso”. Periodo di intenso lavoro per il gruppo di professionisti che affianca Sportelli e che si è occupato di analizzare il bilancio stimando la possibilità di investire fin da subito circa 64 milioni di euro da spalmare durante il quinquennio. E proprio da queste risultanze si parte per definire le progettualità e quegli interventi mirati e concreti che il candidato sindaco ha intenzione di apportare.
“Abbiamo denari certi e sostenibili, ora bisogna decidere come investirli, concentrandosi sui bisogni di prima necessità: come la riqualificazione urbana, il decoro e la sicurezza”.
E non manca uno sguardo umile ma lungimirante all’esterno, a chi ha fatto esperienze analoghe: l’introduzione di un ufficio bandi di taglio europeo, come già sperimentato in Veneto, e la richiesta ai candidati parlamentari di attivazione sulla città del Piano di Performance, documento programmatico indetto dal ministero della Cultura e del Turismo e già attivo per Pompei, gli Uffizi e tutti quei siti che come Siena sono patrimonio dell’Unesco.
“La nostra volontà è di dare una spinta all’indotto economico tramite questi progetti mirati e attuabili al momento dell’insediamento, per poi proseguire con una riduzione del carico fiscale già dopo il primo biennio. Ricordiamo che Siena ha una delle aliquote Imu più alte a livello nazionale”.
Se il corpo di Siena è rappresentato dal mondo economico, è innegabile che la sua anima sia il Palio. “Parlare di giustizia paliesca è sempre toccare una questione delicata e spinosa. Il Palio è una festa senza tempo, rimasta sempre uguale a se stessa mentre il contesto intorno cambiava, per questa ragione è necessario uno strumento sanzionatorio flessibile” dichiara Massimo Sportelli.
A dominare, secondo Sportelli, deve essere una collaborazione tra Comune e Contrade in cui l’arbitro unico rimane il Comune, ma il mondo contradaiolo può essere coinvolto tramite l’introduzione di una votazione, obbligatoria ma non vincolante, da parte di un collegio delle stesse. A questo punto, sempre il Comune, se condivisa, si limiterà ad erogare la sanzione. Se non condivisa, applicherà la sanzione opportuna ma emettendo un principio di indirizzo, ovvero le motivazioni alle quali vuole che ci si uniformi in futuro.
Si passa poi alla giustizia ordinaria che ha toccato il mondo paliesco: “I Contradaioli sono parte inscindibile dell’evento ed accettano tutta una serie di regole: dall’accompagnamento del cavallo, alla scesa dal palco e quant’altro. Se si pensa a manifestazioni sportive di conflitto come il pugilato, ma anche semplicemente al calcio o al rugby, tanti fatti altrimenti considerati reati nella vita ordinaria, non sono in quella sede perseguibili perché regolamentati ed accettati dai partecipanti. Esistono esempi anche al di fuori delle manifestazioni sportive come accade nel calcio in costume o nelle manifestazioni di massa come la battaglia delle arance di Ivrea. Questa può essere una via per non sollevare responsabilità penali se i comportamenti stanno nel rispetto dei regolamenti. Altrimenti se questi vengono disattesi, ogni azione dovrà essere repressa con la massima severità”. Sebbene non sia ancora possibile parlare di soluzioni definitive, si può partire da queste proposte iniziare un percorso di confronto e instaurare.
Debora Lapenna
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