In questi giorni la vicenda della retrocessione del Siena è stata alla ribalta politica per poche ore e poi è scomparsa, dopo una presa di posizione liquidatoria del candidato Pd, seguita da una rapida marcia indietro di fronte a qualche reazione risentita, ma sostanzialmente senza alcun impegno.
Non ci sembra invece un argomento di poco conto, nè da confinare al solo ambito sportivo, per una serie di ragioni. La prima è che le recenti vicende del Siena post De Luca, a cui va la nostra eterna riconoscenza, sono esemplificative del “sistema Siena” nel quale a pieno diritto si iscrivono, la seconda è che il Siena in serie B, e se non si prendono seri provvedimenti anche più giù, è comunque un danno per la Città, di immagine e non solo.
Noi non siamo assolutamente rassegnati ad un Siena e a una Siena di serie B. Di certo per meritarci di nuovo la A dovremo cambiare tutto, sia a livello di società sportiva che di amministrazione comunale.
Il vecchio modello secondo cui un imprenditore edile prendeva in mano il Siena per poter godere della estrema vicinanza del Monte dei Paschi, non regge più e non avrà più luogo a procedere. Dobbiamo ribaltare il paradigma: il Siena calcio deve diventare appetibile non perché ha dietro una banca con la quale fare affari (molto) vantaggiosi, ma perché si iscrive in una Città in rilancio. Ed ecco che da parte nostra sarà presa in seria considerazione la possibilità e la opportunità di un ripensamento globale della area del Rastrello in una progettualità di alto livello, da finanziarsi col project financing o con meccanismi analoghi che non aggravino i conti, tale da coniugare gli interessi di una imprenditoria “sana” con quelli della Città. Non è facile, ma neppure impossibile. Si potrà fare solo con un governo civico, libero da legami con lobby, consorterie e associazioni più o meno riservate, dopo un dibattito pubblico e trasparente che coinvolga tutti gli interessati. Per un Siena in A ci vuole un comune di serie A.
Enrico Tucci candidato sindaco
Lista Cittadini di Siena