Domenica e lunedì 9 e 10 giugno, finalmente Siena riavrà il proprio sindaco. La notte è stata lunga, ma la città non è un cumulo di macerie. In una Italia tutta in crisi, Siena non è messa peggio di altre città e nel tempo ha consolidato una straordinaria rete di relazioni sociali e di associazionismo di base che è più forte della cattiva politica.
E’ a loro che mi rivolgo per farmi aiutare a smentire i cattivi maestri che raccontano di una città ripiegata su sé stessa oppure che antepongono i propri interessi di parte all’amore per la comunità. Ho pensato ai cittadini quando ho scartato la tentazione di chiedere alleanze formali con altri partiti in vista del ballottaggio, perché credo non sarebbe stato apprezzato concordare gli assessori senza prima aver concordato i programmi.
Per rispetto, però, degli elettori che non hanno votato per me al primo turno, intendo puntualizzare alcuni temi che sono emersi con forza durante la campagna elettorale, con i quali arricchire la mia proposta verso i senesi. Innanzitutto, ogni ruolo di governo che dipenderà dal Comune sarà assegnato per competenza e questo riguarderà anche gli incarichi di spettanza del sindaco.
Pure le procedure interne al Comune dovranno essere trasparenti e controllabili dai cittadini, anche attraverso i computer di casa o di ufficio. In secondo luogo non assisteremo passivamente al tentativo di rompere il legame fra Banca MPS e territorio, messo a rischio dagli errori della vecchia classe dirigente ma ancora recuperabile.
Solo la prossima Fondazione avrà l’autorevolezza per assumere decisioni rilevanti sul Monte dei Paschi e l’attuale direzione, che ha avviato un risanamento difficile ma già in itinere, deve lasciare alla proprietà le valutazioni sulla composizione societaria, impegnandosi di più nel rilancio commerciale della banca, garantendo credito all’economia, appalti di servizi a prezzi di mercato alle aziende del territorio e mantenendo l’occupazione attuale senza mettere alla porta dipendenti che hanno già dimostrato l’attaccamento all’azienda accettando riduzioni di stipendio per solidarietà.
Un ulteriore tema è quello della crescita sostenibile della città, che non potrà avvenire per espansione edilizia ma per aggregazione con i Comuni vicini, arrivando anche alla eventuale fusione dopo i necessari referendum fra la popolazione. Le norme urbanistiche dovranno essere semplificate in direzione di quanto chiesto da categorie economiche ed ordini professionali. In vista della soppressione delle Province, il nuovo spazio senese in Toscana dovrà essere negoziato con gli altri Comuni e con la Regione, per dare concretezza e prospettiva alle nostre eccellenze nella cultura, nel turismo, nella sanità, nelle Università, nella ricerca, nell’enogastronomia, ecc.
Infine si aprirà inevitabilmente un periodo di riforma della pubblica amministrazione, perché l’azzeramento dei finanziamenti statali e le leggi che bloccano le assunzioni e impediscono il rimpiazzo dei dipendenti che cessano costringeranno il Comune a scelte complicate che però non devono sacrificare i servizi per i cittadini. Così come per la gestione dell’acqua, dei rifiuti, del gas, dei trasporti, il controllo pubblico non dovrà mai venire meno per garantire i diritti degli utenti e dei consumatori, per evitare la macelleria sociale che il centrodestra intende favorire con le privatizzazioni forzate.
La centralità del Comune e dell’interesse collettivo saranno il nostro faro, garantendo anche la dignità del lavoro e le aspettative di coloro che svolgono servizi in appalti. Ecco, se i cittadini apprezzeranno queste ulteriori indicazioni possono votare per me consapevolmente al ballottaggio anche se non l’hanno fatto al primo turno. Io prediligo un approccio concreto ai problemi e non sono interessato alle polemiche sterili fra persone o gruppi, tipiche della vecchia politica, che intendo lasciarmi alle spalle.
Bruno Valentini, candidato a sindaco del centrosinistra