Valentini: “Mps, serve una svolta per recuperare redditività”

«Pochi giorni fa Cgil, Cisl e Uil e Confindustria hanno raggiunto, dopo decenni di discussioni, l’accordo sulla rappresentanza sindacale, segnando la fine degli accordi separati tra sindacati e Confindustria. La democrazia negli uffici e nelle fabbriche fa un passo in avanti ed il mondo del lavoro è più unito di fronte alla sfida della crisi».

«Credo che questo fatto storico debba incoraggiare a riaprire la brutta pagina della rottura avvenuta al Monte dei Paschi con l’accordo separato siglato fra azienda e parte dei sindacati. Già a dicembre 2012 dichiarai la mia contrarietà alla divisione dei lavoratori, in particolare sul tema delle esternalizzazioni. Scrissi che “I proprietari della banca hanno consegnato le chiavi di casa in mano ai loro gestori, mentre i disastri del MPS e della Fondazione continuano ad essere pagati dai dipendenti, dal territorio, dagli azionisti e non da chi l’ha provocato e consentito”».

«Certo non è agli attuali amministratori che si possono addebitare gli sbagli passati ed anzi vanno incoraggiati nel difficilissimo confronto con la Commissione Europea che ci sarà a metà giugno relativamente alla credibilità del percorso di risanamento legato alla concessione del prestito governativo (Monti bond) per oltre 4 miliardi, a condizioni molto onerose, che peseranno sul bilancio 2013 per 360 milioni e che senza ritorno alla redditività costringerà la banca a consegnare azioni allo Stato. Però ancora non si intravede la svolta commerciale che serve per recuperare redditività. Strada maestra da percorrere prima di mettere fuori dal perimetro di MPS i propri dipendenti, con risparmi modesti e tutti da dimostrare, facilmente recuperabili con soluzioni alternative. Nel bilancio della banca, la voce di costo principale è quella delle perdite su crediti ed è quindi essenziale coinvolgere e motivare il personale per migliorare questo aspetto decisivo della gestione che può dare frutti molto superiori al risparmio forzoso realizzato sui dipendenti, che hanno già dimostrato l’attaccamento all’azienda accettando riduzioni di stipendio per solidarietà. Non mi scorderò mai di menzionare anche i problemi sull’occupazione nell’indotto, in aziende come Bassilichi ed Engineering che sono in grado di garantire continuità nel servizio, con efficienza a costi di mercato».

«Solo se MPS ritorna solido può restare senese, garantire occupazione, acquistare servizi nel territorio ed assicurare credito alle aziende. Confermo la mia contrarietà ad ogni atto che l’attuale Fondazione MPS possa assumere prima che si insedi il nuovo Consiglio Comunale in riferimento a variazioni statutarie, compresa quella del limite del 4% per azionisti MPS diversi dalla Fondazione. Le decisioni sulla composizione societaria e sull’eventuale ingresso di nuovi azionisti, finalizzato ad una maggiore patrimonializzazione di MPS, devono essere riservate alla proprietà, che sono certo agirà nell’interesse superiore dell’autonomia e della piena operatività della banca.

«Ho letto sulla stampa economica commenti fuori luogo che mettono in dubbio l’interesse della comunità senese al rilancio della banca, interpretando capziosamente il superamento del 4% come condizione decisiva per l’attuazione del piano di risanamento e preconizzando crolli del titolo in Borsa in caso contrario. Per quanto mi riguarda, l’epoca della miope difesa di quella o di quell’altra barriera ideologica è finita dopo le terribili conseguenze della battaglia del 51%, ma solo una nuova e più autorevole Deputazione potrà affrontarla e solo nell’ottica di favorire l’apprezzamento dei valori di capitalizzazione della banca da parte dei mercati azionari e di conseguenza di valorizzare il patrimonio della Fondazione e, in definitiva, di mantenere una partecipazione di maggioranza relativa, a cui Siena non intende abdicare. La mia opinione, pertanto, è che non sia necessario né opportuno che l’attuale Deputazione assuma decisioni su eventuali variazioni dello Statuto MPS».

Bruno Valentini candidato sindaco del centrosinistra senese