Bruno Valentini
«Gli scossoni delle ultime settimane hanno messo a dura prova la tenuta del PD, strattonato da tutte le parti, perché questo è lo spazio dove si deciderà il futuro del Paese. Infatti, nonostante difetti e limiti, questo è il crocevia degli italiani di buona volontà e smaniosi di uguaglianza. Si è fatto un gran parlare di rinnovamento, rottamazione, prepensionamento della vecchia classe dirigente, ed in parte si è rischiato di volgarizzare un dibattito che invece è decisivo, anche se più complesso di come è apparso. Come mi è capitato di dire spesso quando ho incontrato le associazioni di anziani, con la morte di un anziano, va in fumo un’intera biblioteca. Il patrimonio di esperienza e di saggezza di chi ci precede anagraficamente va preservato e valorizzato. Nessun facile slogan deve dissipare questa ricchezza culturale. Di per sé, la mera sostituzione anagrafica non basta, soprattutto se avvenisse con gli stessi metodi di cooptazione dall’alto che intendiamo contestare. Non avrebbe senso cooptare un giovane al posto di un anziano, solo perché il primo è un volto nuovo mentre l’altro non lo è. E questo, me lo si lasci dire, vale anche per donne e uomini. Anche nella diatriba tra Matteo Renzi e Massimo D’Alema, i toni sono scaduti, diventando personalistici, dando a quest’ultimo quasi un alibi, mentre si trincerava nel non capire che si può contribuire al bene comune in tanti modi, non necessariamente rimanendo parlamentari ad oltranza, per cinque o più legislature. E ciò vale anche per altri autorevoli dirigenti del PD, il cui contributo rimane prezioso, ed a cui vorrei tendere una mano pur nel mio piccolo, a patto che non impediscano a chi porta energie nuove di esprimersi e di poter concorrere a dirigere il nostro Partito. E non sto parlando per me: io sono solo il temporaneo catalizzatore di questa aspirazione. Nella città di Siena, invece, un gruppo dirigente locale, ormai chiuso in se stesso, intende auto perpetuarsi ad oltranza, escludendo ed emarginando chiunque voglia innovare e contribuire, anche in modo critico, alla vita politica cittadina. Non mi si dica che c’è il sostegno degli iscritti, perché com’è noto, la partecipazione alla vita politica cittadina si è fatta via via più striminzita, asfittica. Lo ammetto con dolore, ma così si procrastina una gestione che, nel corso di ormai vent’anni e più, si è rivelata fallimentare, visti i gravissimi danni al patrimonio economico, istituzionale e culturale della nostra Città. Lo testimonia lo stato, direi davvero disperante, in cui si trova il nostro Partito, con epurazioni, rappresaglie e colpi bassi a tutti i livelli. La stessa caduta del Comune è maturata nell’ambito di un vortice di ritorsioni reciproche, lasciando la città in balia della gestione commissariale. Così abbiamo perso il contributo critico di una parte importante della sinistra cittadina, coagulatasi attorno alla figura di Laura Vigni, alla quale guardano molte persone che con coerenza e onestà intellettuale hanno contrastato la deriva personalistica ed egemonica. E così anche per altri esponenti del nostro partito, come l’ex sindaco Maurizio Cenni, magari responsabile di pesanti errori amministrativi ma oggetto di violenti attacchi personali. E sono solo due esempi. Negli ultimi anni io sono stato fuori dalla città di Siena, anche se nel Comune che vi è più integrato ed ho fatto politica in sede provinciale, ma adesso a tutto questo intendo dire basta. Occorre recuperare unità e condivisione, sapendo ascoltare anche chi è critico e dissenziente, pur redarguendo e punendo errori e malefatte. Deve finire l’epoca dell’oscurantismo, anche mediatico, e del pensiero unico; l’epoca degli amici e dei nemici, dell’uguaglianza solo declamata e formale, a fronte di continue discriminazioni, ritorsioni, anche economiche, professionali e occupazionali verso chi la pensa diversamente. Mi metto a disposizione per riportare la serenità, la tolleranza e la libertà di esprimersi, senza alcun timore, in un una città che le ha perse ormai da troppo tempo. Con queste parole, credo di aver chiarito il mio pensiero sui valori in cui credo e sul bisogno di dare un governo autorevole alla nostra magnifica Città ed auguro buon Natale ed un felice 2013 a tutti, con una dedica speciale a coloro che vorranno sostenermi».
«Annuncio poi che, chi mi vuol sostenere, può partecipare venerdì 28 dicembre alle 21, nella saletta dei Mutilati a Siena, ad un’assemblea pubblica indetta dal Comitato Siena Cambia. Sarà un incontro di persone, che non si conoscono ancora fra loro, per valutare tutti insieme le modalità per procedere, organizzarsi e definire programmi».