Sono tra i giochi d’azzardo più apprezzati e praticati nel nostro paese a fronte del rischio che comportano. Si parla di ludopatia, quindi di gioco d’azzardo patologico, una vera e propria patologia entrata non a caso nei Lea (livelli essenziali di assistenza) e che i vari governi stanno cercando di contrastare.
Ultimo provvedimento che si muove in questa direzione, il Decreto Dignità di luglio 2018 voluto fortemente dall’allora ministro del Lavoro Luigi di Maio. Quello che prevede in termini di gioco d’azzardo è noto: misure restrittive per quanto riguarda la pubblicità del gioco d’azzardo ed aumento dei prelievi erariali sul gioco.
Se sia stato un provvedimento efficace, ancora non è dato sapersi in quanto i primi effetti concreti si potranno registrare a partire dal prossimo anno. certo è che ha lasciato registrare molte polemiche e scontenti un po’ trasversali.
Le falle del Decreto Dignità
Secondo quanto riferito su Richslots.it, il provvedimento avrebbe ulteriormente posto l’attenzione mediatica sulle slot machine tralasciando le VLT (Videolottery). Eppure le criticità legate a quest’ultima tipologia di macchinari sarebbero evidenti.
Si parla in particolare di una distinzione da fare in materia di identificazione dei giocatori e dei limiti al gioco, in termini di tempo e denaro: se le slot machine prevedono la necessità di identificare il giocatore tramite documento e deposito con un mezzo di pagamento intestato alla stessa persona, escludendo depositi in contanti, viceversa le Videolottery sarebbero caratterizzate da una totale mancanza di identificazione del giocatore e all’accettazione di denaro in contanti.
Non a caso negli anni si è assistito al fenomeno di vincitori seriali, dietro al quale potrebbe nascondersi riciclaggio.
VLT e problemi di sicurezza
Così come in passato si è assistito a VLT che non erano collegate regolarmente alla rete informatica di SOGEI e che quindi non andavano a registrare gli incassi e le vincite. Negli ultimi mesi si è mosso il Garante della Privacy stabilendo che, a partire dal prossimo1° Gennaio 2020, per giocare alle VLT sarà necessario l’utilizzo della tessera sanitaria come mezzo di identificazione degli utenti.
Uno spartiacque fondamentale che vedrà sanzioni per chi non si adegua: esercizi che dovessero non consentire tale identificazione vedranno la rimozione immediata degli apparecchi. Un modo per tentare di rendere più difficile l’accesso al gioco da parte dei minori, altra grande criticità quando si parla di gioco d’azzardo patologico.
Un primo passo in avanti per cercare di porre un argine alla diffusione del gioco, soprattutto tra le fasce deboli. Perché in questo settore c’è sempre necessità di regolamentazione e leggi mirate.
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