Siena è seconda in Toscana per numero di voucher emessi e la cosa preoccupa sia il sindaco di Siena Bruno Valentini che il consigliere di opposizione Ernesto Campanini.
Si è incentrata su questa forma di pagamento del lavoro accessorio l’interrogazione presentata nella seduta consiliare di ieri da Ernesto Campanini (Sinistra per Siena, RC, SsM), che ha segnalato con preoccupazione come il loro uso segua un trend in costante crescita. «Nel 2015, in Italia ne sono stati venduti quasi 115 milioni – ha affermato il consigliere – a fronte dei circa 69 milioni dell’anno precedente. In Toscana ne sono stati venduti 7.954.250, quando nel 2014 non arrivavano ai 4 milioni e mezzo». «L’introduzione e l’uso dei voucher – ha aggiunto – hanno precarizzato ulteriormente il lavoro. Usati anche in settori in cui non sarebbe concesso, i voucher stanno creando concorrenza sleale tra le aziende che se ne servono e quelle che non li hanno adottati. Un vero e proprio abuso, tanto che il Governo, per arginare questa prassi, ha previsto la loro tracciabilità».
A fronte di questa situazione, Ernesto Campanini ha chiesto di conoscere «il numero dei voucher venduti nel Comune di Siena nel 2014 e 2015; le infrazioni rilevate per il loro uso non corretto; se l’obbligo di comunicazione, di almeno 60 minuti prima dell’inizio della prestazione lavorativa, previsto dal decreto governativo, viene rispettato, e se il Comune intenda, e come, combatterne l’uso indebito».
Il sindaco Bruno Valentini ha affermato di condividere, sul tema, quanto detto recentemente dal presidente dell’INPS, Tito Boeri, e cioè che «i voucher sono nati per regolarizzare il lavoro accessorio e creare opportunità di lavoro e di integrazione per le fasce più marginali del mercato del lavoro, ma purtroppo hanno avuto uno sviluppo diverso. In alcuni casi c’è stata una precarizzazione evidente, con lavoratori a tempo indeterminato o determinato che vengono pagati con i voucher, che, in questo senso, diventano anche controproducenti». «L’altro grande obiettivo – ha proseguito – era quello di consentire l’emersione del lavoro nero e, da questo punto di vista, per il momento, non sembra che il ricorso ai voucher si sia rivelato funzionale. Non sono molte le persone che prima risultavano disoccupate e che oggi lavorano e vengono pagate con i voucher».
Il sindaco ha proseguito con alcuni dati: «Il livello dei contributi raccolti è basso, circa 150 milioni che corrispondono allo 0,2% dei contributi totali dei lavoratori dipendenti. I lavoratori che percepiscono voucher sono l’8%: è molto meno di quello che si potrebbe pensare alla luce del numero delle persone coinvolte». «Dal secondo rapporto elaborato dalla UIL, aggiornato al primo trimestre 2016 – ha proseguito – risulta un vertiginoso aumento dei voucher. Si è passati dai 536 mila venduti nel 2008 agli oltre 115 milioni del 2015, con una costante: le prime tre Regioni per maggior numero di voucher venduti sono Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna».
Sul territorio nazionale, dal 2008 al 2015, sono stati venduti complessivamente oltre 277 milioni di voucher, mentre quelli riscossi ammontano a poco più di 238 milioni, con una differenza di oltre 39 milioni di voucher non utilizzati dai committenti. Nel primo trimestre del 2016 in Toscana ne sono stati venduti 1.684.255: Siena, con i suoi 193.689 voucher, è seconda solo a Firenze (414.327).
Valentini ha richiamato anche una stima della CGIL regionale secondo la quale i voucher in Toscana, a fine anno, supereranno quota dieci milioni, visto che nei primi otto mesi del 2016 ne sono stati venduti oltre 7 milioni, con un aumento del 42,4% sul 2015, anno in cui c’era stata una crescita del 85,5% sul 2014.
Secondo i recenti dati forniti dall’INPS, si registra un boom generale dell’utilizzo dei voucher a livello nazionale: nei primi dieci mesi del 2016 ne sono stati venduti 121,5 milioni per il pagamento delle prestazioni di lavoro accessorio, dal valore nominale di 10 euro, con un incremento, rispetto allo stesso periodo del 2015, pari al 32,3%. Nei primi dieci mesi del 2015 la crescita dell’utilizzo dei voucher, rispetto al 2014, era stata del 67,6%.
«Abbiamo contattato l’INPS per avere tutti i dati richiesti nell’interrogazione – ha concluso il sindaco – ma purtroppo non siamo ancora riusciti a ottenerli. Non appena saranno in nostro possesso, sarà mia cura aggiornare i consiglieri. Nel frattempo, accogliamo favorevolmente la proposta del ministro del Lavoro, che ha già intrapreso una prima azione contro l’uso improprio dei voucher introducendo, lo scorso giugno, meccanismi per la loro tracciabilità, e si è, inoltre, reso disponibile a rimettere le mani sulla questione, qualora i dati del prossimo mese non certificheranno una riduzione della dinamica di aumento del ricorso ai voucher».
Campanini ha ringraziato il sindaco «per le risposte che ha potuto fornire nel dettaglio, per i riferimenti allo studio INPS e per l’onestà con la quale ha riconosciuto che Siena figura seconda a livello regionale per uso dei voucher, il che costituisce un dato non certo positivo».
«Il sistema dei voucher – ha concluso – è stato introdotto da un ministro del vostro stesso partito e non possiamo che riconoscere la necessità che vada abolito».
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